Cattolica: così le nostre facoltà spargono semi di speranza
di Enrico Lenzi
Dal dialogo sulla giustizia alla necessità di garantire cibo a tutti. Il rettore Beccalli: grati del sostegno della Chiesa. Un libro bianco per raccontare questo percorso

Li definiscono «semi di speranza». Fuor di metafora si tratta del progetto che l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha messo in campo in questo Anno Santo, coinvolgendo tutte e dodici le facoltà dell’ateneo dei cattolici. «L’iniziativa sulla speranza coinvolge tutti i saperi e tutta la comunità universitaria in una riflessione su un tema cruciale in questa fase storica caratterizzata da laceranti polarizzazioni. Un percorso che può rappresentare un segno concreto di speranza come ci invita a fare papa Francesco nella Bolla di Indizione “Spes non confundit” » commenta il rettore Elena Beccali, che esprime il ringraziamento dell’ateneo alla Chiesa italiana «per la costante vicinanza, il continuo sostegno e l’incessante incoraggiamento all’opera del nostro ateneo che ci investono di ancora maggiore responsabilità». Un grazie sopratutto al Messaggio che la Presidenza Cei ha inviato in vista della Giornata per l'Università Cattolica che la Chiesa italiana celebrerà il prossimo 4 maggio. E tornando all’università come «laboratorio di speranza» (titolo e slogan scelto per il Messaggio 2025) ecco che il rettore ricorda che dallo scorso febbraio fino a giugno prossimo ciascuna delle facoltà è chiamata a creare un evento nel quale evidenziare iniziative, progetti e azioni concrete che mostrino come nel proprio ambito accademico si stiano costruendo percorsi di speranza. «Un palinsesto di incontri, voluto dal Senato accademico, inteso a declinare il tema della speranza dai diversi punti di vista disciplinari caratterizzanti la nostra Università» sottolinea ancora la professoressa Beccalli. Sono quei «semi» che «sono coltivati quotidianamente dalle dodici facoltà nei cinque campus della Cattolica sparsi lungo la Penisola: Milano, Brescia, Roma, Cremona e Piacenza, Ad aprire l’iniziativa nel febbraio scorso è stata la facoltà di Giurisprudenza di Milano che ha posto al centro della propria riflessione «Ricostruire la speranza, Pena e comunità in dialogo», anche alla luce delle difficili condizioni in cui vivono migliaia di detenuti nelle carceri del nostro Paese. Non meno complesso il tema scelto per declinare il lavoro nella facoltà di Scienze della formazione: «Educare attraverso la speranza», che chiama in causa anche lo sguardo sul futuro che la società evidenzia. Di «Speranza nella cura: un percorso di fede, scienza e umanità», ha parlato la facoltà di Medicina e chirurgia, che ha declinato il tema non solo sul campo della medicina per guarire, ma anche del “prendersi cura” della persona. Non meno complesso è «Generare speranza in un mondo frammentato» scelto dalla facoltà di Scienze politiche e sociali come argomento di riflessione, che è stato corredato anche da una serie di lezioni aperte nei campus di Milano e di Brescia. Una riflessione su «Utopia e speranza nella cultura contemporanea» è stata è promossa a marzo dalla facoltà di Lettere e filosofia, mentre quella di Economia ha scelto uno slogan impegnativo come «Economia è speranza». Ma in questo campo non bisogna dimenticare i percorsi avviati dall’Economy of Francesco per una economia attenta all’uomo. All’inizio di questo mese si è svolto l’incontro della facoltà di Lingue e letterature straniere che ha riflettuto su « Le espressioni di speranza nelle lingue e nelle letterature dalla lingua milanese». Il prossimo 15 aprile tocca a un’altra facoltà scientifica, quella di Scienze matematiche, fisiche e naturali, dare il proprio contributo riflettendo su «Semi di speranza nell’avventura della scienza ». Un appuntamento a pochi giorni dal 22 aprile quando nell’ambito dell’Earth Day delle Nazioni Unite la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, propone un convegno dal titolo «Speranza di ottenere cibo sufficiente, sicuro e sostenibile per tutti». Tema quanto mai delicato e drammatico al tempo stesso. Argomento che sarà di fatto al centro del convegno del 5 e 6 maggio che metterà al centro il ruolo delle università cattoliche. Il percorso tra questi «semi di speranza» si concluderà a metà maggio con l’intervento della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative (« La speranza nel rapporto tra generazioni e nelle decisioni finanziarie ») e di quella di Psicologia con un convegno in cui si parlerà della prospettiva psicologica sulla speranza. E negli stessi giorni le facoltà di Economia e di Giurisprudenza della sede di Piacenza allestiranno dei tavoli di discussione sul tema della speranza con un convegno intitolato "Sperare l'insperabile", mettendo a confronto protagonisti del mondo giuridico ed economico. Un percorso impegnativo, che ha come obiettivo di «scrivere una sorta di libro bianco sull’università intesa come laboratorio di speranza. In quanto educatori, il nostro compito è quello di continuare a generare speranza e per questo siamo sollecitati a sensibilizzare le studentesse e gli studenti a fare altrettanto, ciascuno secondo la propria vocazione e sensibilità».
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