sabato 18 aprile 2020
In pochi giorni a marzo la diocesi lombarda ha perso per il contagio due sacerdoti espressione della sua anima missionaria, "esperti" di America Latina, di poveri e di umanità.
Don Francesco Nisoli

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Hanno letteralmente portato il Vangelo per il mondo segnando con la loro testimonianza alcune comunità dell'America Latina. Il Covid-19 ha spezzato la vita di don Arnaldo Peternazzi e don Francesco Nisoli, due sacerdoti fidei donum della diocesi di Cremona. Due grandi perdite per l'anima missionaria della comunità.
Don Arnaldo, 86 anni, risiedeva presso la Fondazione "Elisabetta Germani" di Cingia de' Botti da 2 anni. Ma per 12 anni (tra il 1975 e il 1987) ha operato in Brasile mantenendo sempre un legame forte con la Chiesa sudamericana attraverso l'Associazione Amici del Brasile onlus, che finanzia progetti di solidarietà anche nella Repubblica Democratica del Congo. «Don Arnaldo – ha commentato il vescovo di Cremona Antonio Napolioni appresa la notizia della loro morte, verso la fine di marzo – ha conservato fino in fondo il suo entusiasmo missionario radicato nell'essenzialità del Vangelo ed espresso in uno stile di rapporti franco e fraterno». Di don Peternazzi il vescovo ha voluto ricordare anche la grande passione per la montagna «attraverso cui ha introdotto diverse generazioni di giovani alla contemplazione del Creato».


Filo rosso con il Brasile anche per don Francesco Nisoli, 71 anni, dal 2017 collaboratore parrocchiale presso la parrocchia dei Santi Fermo e Rustico in Caravaggio, ma con alle spalle quasi 30 anni, fino al 2017, di servizio come fidei donum anche come parroco della comunità di Nostra Signora di Fatima Taraqual, nella periferia di Goiania. «Dopo una vita spesa in missione – ricorda il vescovo Napolioni – si era inserito in diocesi con serenità e disponibilità, mettendosi a disposizione della comunità di Caravaggio con grande spirito di servizio e comunione».

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