Una videochiamata ti accompagna a casa, quando sei sola per strada
L'associazione DonneXStrada e l'applicazione Viola sono nate per garantire sicurezza di notte. «Abbiamo accompagnato via smartphone più di 14mila donne» spiega la fondatrice

«Scrivimi quando arrivi a casa», «Se sei in ansia, chiamami», «Spiegami bene: quali strade devi fare?». Se si aprisse una qualsiasi chat tra due amiche che si sono salutate dopo una serata insieme, si leggerebbero probabilmente questi messaggi. È un'esperienza comune: provare ansia quando si è per strada da sole, guardarsi costantemente in giro, cambiare marciapiede nel caso di incontri potenzialmente pericolosi. Secondo un’indagine Univ-Censis di maggio 2025, “La sicurezza fuori casa”, il 67,3% delle donne ha paura quando rincasa in solitudine, di sera o di notte. Una paura che a volte può comportare dei meccanismi di auto-limitazione: preferisco non uscire, invece che rischiare. Nel 2021, una psicologa clinica, Laura De Dilectis, decide di impegnarsi in prima persona proprio con l'obiettivo di rendere le strade più sicure: nel 2021 fonda un'associazione, DonneXStrada, che ad oggi, quattro anni dopo, ha accompagnato a casa migliaia di donne, è stata affiancata da una startup, è diventata una realtà dove lavorano psicologi e avvocati. «Il problema della sicurezza in strada era evidente ma non se ne parlava, non c’era una soluzione» racconta De Dilectis. Proprio nel 2021, un caso di cronaca scuote l’opinione pubblica europea: a Londra, Sarah Everard, 33 anni, viene rapita da un poliziotto mentre sta camminando per strada, poi viene violentata e uccisa. «Decisi di lanciare una call to action, un invito all’azione, alle forze dell’ordine, alle Istituzioni, alle Università, ai cittadini, per creare un progetto comune sulla sicurezza in strada per le donne. Il mio obiettivo era realizzare un progetto di comunità, una rete, secondo modelli che avevo anche studiato come psicologa clinica» dice De Dilectis. Per lanciare il progetto serviva però uno strumento capace di raggiungere più persone possibile: si approda allora sui social network e, in particolare, su una pagina Instagram. «A volte con i canali di comunicazione più standard non si riescono ad intercettare tutte le donne, o quelle che sono meno legate alle reti sociali. Con Instagram invece sì».

Oggi la pagina DonneXStrada ha 249mila followers ed è diventata uno spazio di confronto e raccolta di iniziative da tutta Italia. Ma il lavoro dell'associazione va ben oltre le piattaforme social: fornisce dal supporto legale a quello psicologico, dagli eventi di sensibilizzazione alla collaborazione con le Istituzioni, alla formazione sul territorio. Già nel 2021 De Dilectis lanciava l’iniziativa che sarebbe diventata tra le più conosciute, una risposta proprio all'insicurezza per strada. Funzionava così: chiunque si trovasse a dover rincasare da sola, poteva scrivere alla pagina Instagram di DonneXStrada. Una diretta Instagram veniva quindi attivata, pubblica o privata: dall’altra parte dello schermo c’era una persona con cui dialogare durante il tragitto, da informare sulla propria posizione geografica e che poteva vedere in tempo reale ciò che stava accadendo. All’inizio le dirette sono due o tre al giorno, poi i numeri aumentano. «Sin da subito sapevamo che avremmo spostato questo servizio da Instagram ad un’app nostra: non volevamo dipendere da una piattaforma di terzi, in questo caso di Meta». Così nasce anche V.srl e poi l'app Viola: un’applicazione scaricabile sul proprio telefono che permette di richiedere in tempo reale una video-chiamata, secondo lo stesso meccanismo sperimentato prima su Instagram. A rispondere e ad apparire sullo schermo delle donne sono spesso operatori volontari: più di 150 persone che, una volta formate, danno la disponibilità ad accompagnare virtualmente le donne a casa, a seguirle a distanza nel loro percorso, a dare indicazioni concrete (ad esempio, chiamare sempre il 112 in caso di pericolo evidente). «L’iniziativa è andata subito virale - continua De Dilectis - Ad oggi solo sull’app Viola abbiamo ricevuto più di 14mila chiamate».
Gli orari in cui le donne chiamano di più sono tutti i giorni tra le 18 e le 24 e il sabato tra le 20 e le 2. Una delle idee alla base è che il contrasto alla violenza di genere sia anche una questione di responsabilità collettiva, dal basso. Per questo sono nati anche i “Punti Viola”: etichetta con cui si definiscono bar, locali, supermercati e qualsiasi esercizio commerciale che possa essere ritenuto un luogo sicuro per una donna potenzialmente in pericolo. Si può diventare “Punti viola” dopo una candidatura a DonneXStrada e dopo aver partecipato a una formazione su temi legali e psicologici, sempre coordinata dall’associazione. Lo spiega ancora De Dilectis: «C’è un iter preciso: prima un colloquio con l’organizzazione che si candida in cui verifichiamo le motivazioni, poi abbiamo un incontro con professionisti. Vogliamo assicurarci che tutti coloro che lavorano in quell’esercizio commerciale sappiano come agire nel caso in cui una cliente sia in pericolo o confidi una propria situazione delicata. I punti viola devono essere in grado di accogliere con empatia, di indirizzare verso i centri antiviolenza ed eventualmente anche di chiamare le forze dell’ordine». DonneXStrada è, di fatto, una rete tra i tanti attori che nella nostra società sono chiamati ad agire in contrasto alla violenza di genere. Un incontrarsi di diverse responsabilità. «Come già detto, crediamo fortemente che il cittadino e la cittadina possano fare la loro parte, ma è importante anche sottolineare che le Istituzioni non possono solo appoggiarsi alla buona volontà dei singoli. Anzi, le Istituzioni devono proprio essere dei punti di riferimento per il contrasto alla violenza di genere, e poi anche i cittadini fanno la loro parte. Spesso ci si sente impotenti, ma con DonneXStrada sperimentiamo ogni giorno che attivare processi di empowerment dal basso è davvero possibile».
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