Trasparenza e informazione, cosa prevede l'European Media Freedom Act
Il regolamento continentale, al quale anche l'Italia si deve adeguare, è in vigore dall'8 agosto. Vuole tutelare l'indipendenza dell'informazione dalle pressioni del mondo politico ed economico

Oggi 8 agosto entra in vigore il nuovo Regolamento europeo sulla libertà dei media, il tanto atteso European Media Freedom Act (Emfa), approvato dal Parlamento europeo nel marzo 2024. Ecco che cosa cambia per i consumatori, i media e le istituzioni.
Che cosa cambia per i consumatori?
Che cosa cambia per i consumatori?
Il Regolamento europeo sulla libertà dei media, il tanto atteso European Media Freedom Act (Emfa), approvato dal Parlamento europeo nel marzo 2024 e diventato operativo nei mesi successivi, introduce sul territorio europeo una legge volta a proteggere giornalisti e organi di stampa da indebite pressioni esterne, a salvaguardare i media pubblici e a rafforzare la trasparenza delle aziende mediatiche. Dovrebbe garantire, per i consumatori, un’informazione più libera ed accurata perché giornalisti ed editori verranno protetti da pressioni esterne. Una serie di regole dovrebbe anche assicurare che i meccanismi di nomina e governance dei servizi pubblici radiotelevisivi siano sganciati dal potere politico.
Che cosa cambia per le istituzioni?
L'European Media Freedom Act prevede che alle autorità sarà vietato esercitare pressioni su giornalisti ed editori affinché rivelino le loro fonti, anche mediante detenzione, sanzioni, perquisizioni negli uffici o installazione di software di sorveglianza intrusiva sui loro dispositivi elettronici. Per la prima volta vengono introdotte regole vincolanti che impongono una gestione indipendente dei servizi pubblici radiotelevisivi. L’Italia si trova in una posizione critica e rischia l’apertura di una procedura d’infrazione. L’articolo 5 dell’Emfa è chiaro e prevede che ogni Stato membro garantisca che la gestione dei media di servizio pubblico sia affidata a enti autonomi, con procedure di nomina trasparenti. In Italia, oggi, nulla di tutto questo è garantito perché la Rai resta prigioniera di un sistema lottizzato, dove le nomine vengono decise in base agli equilibri parlamentari. Un disegno di legge annunciato dal governo italiano contiene un meccanismo di nomina che prevede l’elezione dei sei membri del Consiglio di amministrazione della Rai affidandola alle Camere con un quorum che dal terzo scrutinio prevede la maggioranza assoluta. Si rischia, così, di cristallizzare ancora di più l’influenza partitica, confermando lo stesso schema di controllo che Bruxelles chiede di smantellare.
Che cosa cambia per i media?
Il Media Freedom Act punta a proteggere l’informazione giornalistica dalle pressioni politiche, economiche e tecnologiche. La nuova legislazione limita al massimo l’uso degli spyware e mette inoltre in chiaro che per fornire al pubblico la massima trasparenza tutte le testate giornalistiche saranno obbligate a pubblicare informazioni sui relativi proprietari e a riferire sui fondi che ricevono dalla pubblicità statale, anche nel caso in cui questi provengano da Paesi terzi. Netto anche il cambio di strategia nei confronti delle Big Tech. Le misure includono infatti un meccanismo per impedire alle piattaforme online molto grandi, come Facebook, X, o Instagram, di limitare o eliminare arbitrariamente contenuti multimediali indipendenti. Le piattaforme dovranno innanzitutto distinguere i media indipendenti dalle fonti non indipendenti. I media verranno avvisati quando la piattaforma intende eliminare o limitare i propri contenuti e avranno 24 ore per rispondere.
Il Media Freedom Act punta a proteggere l’informazione giornalistica dalle pressioni politiche, economiche e tecnologiche. La nuova legislazione limita al massimo l’uso degli spyware e mette inoltre in chiaro che per fornire al pubblico la massima trasparenza tutte le testate giornalistiche saranno obbligate a pubblicare informazioni sui relativi proprietari e a riferire sui fondi che ricevono dalla pubblicità statale, anche nel caso in cui questi provengano da Paesi terzi. Netto anche il cambio di strategia nei confronti delle Big Tech. Le misure includono infatti un meccanismo per impedire alle piattaforme online molto grandi, come Facebook, X, o Instagram, di limitare o eliminare arbitrariamente contenuti multimediali indipendenti. Le piattaforme dovranno innanzitutto distinguere i media indipendenti dalle fonti non indipendenti. I media verranno avvisati quando la piattaforma intende eliminare o limitare i propri contenuti e avranno 24 ore per rispondere.
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