Torna l'ora solare, vantaggi o svantaggi?

Le lancette indietro di un'ora riaccendono la discussione e fra effetti su salute e ambiente c'è chi chiede anche lo stop al cambiamento
October 25, 2025
Torna l'ora solare, vantaggi o svantaggi?
Orologi un'ora indietro nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre, Roma, 28 ottobre 2023. Con il passaggio dalla legale a quella solare guadagneremo un'ora di sonno. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Torna l'ora solare, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre le lancette dell'orologio torneranno indietro di un'ora. Il passaggio dall'ora legale all'ora solare avverrà alle 3 di domenica 26 ottobre, quando gli orologi dovranno tornare indietro alle due. Gli smartphone e i dispositivi digitali si adegueranno da soli, mentre bisognerà ricordarsi di cambiare l'ora ai dispositivi analogici. In sostanza si dormirà un'ora di più. Con effetti benefici sulla salute e sull'ambiente per alcuni ma non per tutti. "Sessanta preziosi minuti di riposo in più. Il sonno è il nostro farmaco più potente, basta una sola ora di relax in più per far crollare il cortisolo riducendo le malattie stress-correlate, come l'infarto", afferma Piero Barbanti, neurologo e direttore Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell'Irccs San Raffaele di Roma. Del resto, sottolinea, importanti studi scientifici dimostrano che il lunedì successivo al ritorno dell'ora solare è quello con il numero più basso di infarti cardiaci in tutto l'anno. L'ora solare che scatta domenica resterà in vigore fino all'ultimo fine settimana di marzo, quando tornerà l'ora legale e l'orario andrà in avanti di un'ora: accadrà per la precisione nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2026.
Di tutt'altro avviso i medici della Società italiana di medicina ambientale (Sima). Il passaggio dall'ora legale all'ora solare e viceversa non é invece indolore,  per i medici della Società italiana di medicina ambientale. Fra effetti negativi su salute, energia, bollette, ambiente e tasche dei cittadini, già oltre 350mila italiani hanno firmato la petizione online per rendere permanente l'ora legale tutto l'anno. La Società italiana di medicina ambientale (Sima) assieme a Consumerismo No Profit ha avviato una raccolta firme per chiedere al governo l'ora legale permanente. "Il passaggio determina ripercussioni negative sulla salute umana - spiega il presidente Sima, Alessandro Miani - si altera la ritmicità circadiana, ossia l'orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall'ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore. Il mancato rispetto di questi ritmi naturali ha effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca: diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l'Università di Stoccolma che ha riportato un'incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva all'introduzione dell'ora solare. Si registrano poi problemi del sonno in una consistente fetta di popolazione, con conseguenze negative su concentrazione e umore e quindi su rendimento scolastico, efficienza sul lavoro, relazioni personali, ecc." conclude Miani.  
Il risparmio energetico, Terna: in sette mesi risparmio di 90 milioni 
Nei sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi, secondo Terna, c'è stato un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro. Intanto Terna, la società che gestisce la trasmissione di energia elettrica in Iatlia, ha fatto il calcolo dei benefici dovuti ai sette mesi di ora legale che stanno per chiudersi. Si sono registrati minori consumi di energia per 310 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 120 mila famiglie con un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro. Il minor consumo elettrico ha inoltre consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 145 mila tonnellate. Dal 2004 al 2025, sempre secondo l'analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di oltre 12 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,3 miliardi di euro.
Lo stallo dell'abolizione da sette anni
Intanto è caduta nell'oblio da sette anni, la proposta della Commissione europea di abolire l'avvicendamento tra ora solare e ora legale che era stata presentata nel 2018.  La Commissione aveva proposto di abolire il cambio stagionale convinta che dormire un'ora in più o in meno non dovesse essere materia di vertici e negoziati infiniti. E la consultazione pubblica che ne seguì registrò un record di partecipazioni: 4,6 milioni di risposte, tre quarti dei partecipanti dichiararono di patire il cambio dell'ora e oltre l'80% chiedeva di abolirlo. Più della metà optava per l'ora legale permanente, 36% per quella solare. Ma da allora il dossier è rimasto sepolto tra le carte del Consiglio Ue, non è più stato discusso dal 2019: prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina, infine l'oblio. "La proposta è ancora lì - ha ricordato in settimana una portavoce dell'esecutivo comunitario - Crediamo che una soluzione coordinata sia ancora possibile. Ma ora la palla è nel campo degli Stati membri". Un modo diplomatico per dire: noi ci abbiamo provato, tocca a voi decidere che ora è. 
La Spagna vuol riaprire il dibattito
Nei giorni scorsi la Spagna ha annunciato di voler riaprire il dibattito. "Cambiare l'ora due volte all'anno non ha più senso" ha detto Pedro Sanchez, primo ministro della Spagna, in campo contro il ritorno dell'ora solare.  "Come sapete, questa settimana si torna a cambiare orario, un'altra volta. Non vedo alcun senso. E se si considerano i sondaggi che coinvolgono spagnoli e europei, la maggioranza è contraria al cambio di orario", dice il primo ministro iberico in un video pubblicato sui social. In Spagna il 66% della popolazione è a favore della soppressione dell'ora legale. La pianificazione attuale dell'Ue rispetto a questo cambio termina nel 2026, per cui il Governo iberico ritiene sia un'opportunità per porre la questione sul tavolo. Si evidenzia, inoltre, che oltre all'approvazione, nel 2019, da parte del Parlamento Europeo dell'eliminazione dell'ora legale, un anno prima la proposta era stata avanzata dalla Commissione europea, dopo un referendum cittadino al quale parteciparono 4,6 milioni di persone, delle quali l'84% si espresse a favore di porre fine allo spostamento delle lancette di un'ora. Tuttavia la decisione non è stata attuata per la mancanza di consenso fra i Ventisette, poiché c'è bisogno di una maggioranza qualificata nel Consiglio Europeo. Secondo Madrid, l'evoluzione dell'economia, la tecnologia e le abitudini sociali hanno reso obsoleto il cambio dell'ora legale d'estate e d'inverno coordinato a partire dal 1980 dalla Comunità Economica Europea fra i Paesi membri per approfittare di più delle ore di luce, ridurre il consumo di energia e armonizzare il funzionamento del mercato comune. Con l'iniziativa, l'esecutivo di Pedro Sanchez intende inviare il messaggio chiaro che gli Stato membri dell'Ue devono ascoltare la cittadinanza, l'evidenza scientifica e aggiornare le politiche al ritmo dei tempi. 

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