Quei maxi-carichi di cocaina e hashish verso l'Italia: due blitz per bloccarli
In Campania e in Calabria, Carabinieri e Polizia individuano due imponenti arrivi di hashish e cocaina, che avrebbero potuto alimentare a lungo il mercato delle piazze di spaccio italiane

Ben 750 chili di droga, quasi tutti di hashish, che di sicuro avrebbero rifornito a lungo le piazze di smercio al dettaglio del Casertano e del Napoletano, se non fosse stato per le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, che hanno portato a individuare il maxi-carico e ad arrestare in flagranza tre uomini e una donna, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, aggravata dall'ingente quantitativo e dalla detenzione illegale di armi.
L'Arma: colpo durissimo alla criminalità organizzata
Gli investigatori dell'Arma lo definiscono «un colpo durissimo inflitto alla criminalità organizzata, perché si tratta di uno dei sequestri più imponenti degli ultimi anni» per quanto riguarda il cosiddetto "fumo" (che resta lo stupefacente più consumato dai giovani in Italia e in Europa, per via del basso costo: una dose, o un pezzo, come viene chiamato, costa pochi euro). Per la precisione, il maxi-stock destinato agli spacciatori campani e intercettato dai Carabinieri era composto da 745 chilogrammi di hashish e 5 di marijuana, per un controvalore al dettaglio stimato in almeno 3 milioni di euro. Da gennaio, l'impegno delle forze dell'ordine per individuare e bloccare i canali di rifornimento del narco-mercato italiano si stanno intensificando: giusto ieri, a Roma, un'altra indagine dell'Arma ha smantellato con 27 arresti una rete di narcos albanesi e nigeriani che importava centinaia di chili di marjuana da Valona e la conservava in un deposito all'interno di un centro Sprar per profughi e richiedenti asilo.

Il camionista della coca
In Calabria, invece, gli investigatori stanno puntando da anni a scovare e sequestrare gli enormi carichi di cocaina che riforniscono le cosche di 'ndrangheta, regine nell'import della "neve". E ieri, grazie a una segnalazione degli specialisti della Direzione centrale dei Servizi antidroga, gli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia e gli agenti della Stradale hanno fermato sull'autostrada A2 - nei pressi dello svincolo di Sant'Onofrio, nel Vibonese - un autista che viaggiava alla guida del proprio camion. Il carico apparente era composto da sacchi di colla in polvere, ma grazie al fiuto di un cane poliziotto, sotto quei sacchi sono stati trovati 137 chili di cocaina, nascosti a bordo del mezzo, in un vano ricavato in un sottofondo del rimorchio. L'autista è stato identificato: è un quarantenne residente a Polistena e con precedenti per diversi reati. La montagna di "bamba", suddivisa in 125 panetti, avrebbe fruttato, sulle piazze di spaccio oltre quindici milioni di euro. Appena due giorni fa, nel porto di Gioia Tauro, la Guardia di Finanza ha effettuato un sequestro ancora più imponente, individuando in due container ben 788 chili di cocaina purissima, che - se immessi sul mercato - avrebbero fatto incassare alle narcomafie almeno 126 milioni di euro.
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