PizzAut a Parigi: come l'inclusione è arrivata a conquistare l'Europa

di Pierfranco Redaelli
Quattro giovani, guidati dal fondatore della onlus Nico Acampora, hanno realizzato nella sede Unesco tre varianti del "piatto nazionale" italiano
October 21, 2025
PizzAut a Parigi: come l'inclusione è arrivata a conquistare l'Europa
MILANO - Uno stad di PizzAut/ FOTOGRAMMA
Sono quattro i giovani di PizzAut che questa mattina presso la sede dell’Unesco a Parigi saranno presenti con le loro pizze per sostenere la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio dell’Umanità in occasione del Work Inclusion Talents and Skills in Italian Cuisine. Con loro Nico Acampora che raggiunto da Parigi ha raccontato la gioia, l’entusiasmo che in queste ore sta coinvolgendo Matteone, Andrea, Lorenzo e Letizia i ragazzi di PizzAut che cucineranno e serviranno «la pizza più buona della galassia» conosciuta per dimostrare che tradizione enogastronomica e inclusione sono i patrimoni di cui siamo più orgogliosi. Un orgoglio che coinvolge tutta la famiglia creata da Nico Acampora, i giovani assunti a tempo indeterminato che lavorano presso ristoranti di Monza e di Cassina De Pecchi ma anche in distacco presso alcune aziende. «Ricordo – aggiunge Acampora – che alcuni di questi giovani non sapevano neppure scrivere, non uscivano di casa ed erano considerati degli scarti per la società, ed oggi sono qui a Parigi, all’Unesco, a rappresentare l’Italia. La loro presenza non è solo un omaggio alla gastronomia italiana, ma è anche un potente messaggio di inclusione, competenza e valore sociale». Un evento favorito ed organizzato dalla Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, in un contesto che riunisce altre significative realtà italiane che operano nel settore del food e dell’inclusione sociale. Per due ragazzi di PizzAut, questa trasferta ha significato il battesimo del volo, ma soprattutto un’esperienza per la prima volta senza i genitori. Altri due avevano già sperimentato la preziosa trasferta all’Onu, a Londra, a Bruxelles dove avevano cucinato e servito le loro pizze per i grandi della terra. Fra i più entusiasti vi è Andrea, per lui è la prima trasferta in aereo. Per l’occasione, «Andre», così lo chiamano tutti, si è informato ed ha imparato a memoria il tracciato del volo, a quale altezza l’aereo sorvolerà le Alpi, la velocità, tutta una serie di importanti notizie sull’aeromobile.
Questa tappa parigina si inserisce in un percorso di crescente riconoscimento internazionale. «Il lavoro – dice Nico raccontando l’esperienza di Letizia che proprio grazie all’assunzione a tempo indeterminato nel ristorante di Cassina de Pecchi ha imparato a scrivere, a raccogliere le ordinazioni – dimostra la loro capacità di superare confini e barriere e di essere ambasciatori credibili dell’Italia nel mondo». Saranno tre le pizze che verranno sfornate, dalla classica Regina Margherita, a quella del Sud con la rucola, alla pizza bianca con bologna Igp e olive. «Siamo immensamente orgogliosi di portare la nostra storia e il nostro messaggio in Francia in un evento così prestigioso organizzato dalla Ministra Locatelli che ringraziamo con il cuore», ha detto ancora Nico. Acampora confida infine l’ultima iniziativa che vede in queste settimane convolta tutta la grande famiglia di PizzAut. «Il progetto – dice Nico – si chiama CasAUTentica e ci vede impegnati nell’acquisto di una vecchia cascina di Cassina de Pecchi, poco distante dal locale ristorante. Stiamo trattando per l’acquisto di questo immobile, del suo cortile, per realizzare una moderna palazzina con diverse abitazioni per i ragazzi autistici ma anche per le loro famiglie. Potrebbero essere una ventina gli alloggi disponibili per altrettanti ragazzi assunti in via definitiva dalla nostra realtà. Sarebbe per loro un importante punto di riferimento, a pochi passi dal posto di lavoro. In questi spazi si potrebbero portare altre iniziative per far sempre meglio conoscere l’autismo, ma anche la possibilità di integrazione di questi giovani nel mondo del lavoro, della sempre attuale esperienza del tanto discusso dopo di noi. Luigi il babbo di Letizia, al riguardo mi ha confidato: “Finalmente, dopo questa notizia, posso morire serenamente”».
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