mercoledì 12 dicembre 2018
La donna, Guglielmina Bellelli di 66 anni, era in auto con il marito Mario Grappi (70) e un sacerdote locale. La coppia stava lavorando a un progetto con la diocesi di Malindi
Mario Grappi e Guglielmina Bellelli nella missione di Malindi (foto da www.rocknowar.it)

Mario Grappi e Guglielmina Bellelli nella missione di Malindi (foto da www.rocknowar.it)

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Una volontaria italiana originaria del Modenese, Guglielmina Bellelli di 66 anni, è morta in un incidente stradale in Kenya. Ne dà notizia il portale in lingua italiana malindikenya.net. La donna si trovava in auto con il marito, Mario Grappi, di 70 anni e un sacerdote locale, che era al volante. I tre si stavano recando a visitare una missione cattolica nelle vicinanze. Per motivi ancora al vaglio delle autorità locali, il mezzo si è ribaltato più volte, prendendo poi fuoco, mentre era nei pressi di Gongoni, villaggio a circa 40 chilometri a nord di Malindi, lungo la strada asfaltata per Lamu. La donna è deceduta durante il trasporto in ospedale per le gravi ferite riportate, mentre il marito e il sacerdote se la sono cavata con contusioni superficiali.

La coppia di pensionati italiani era assidua frequentatrice del Paese africano, dove stava portando avanti il progetto “Bawa la huruma”, che significa “L'ala della misericordia”, con la diocesi di Malindi e il sostegno della Onlus “Rock no war” di Formigine, in provincia di Modena. Avviato con il vescovo Emanuel Barbara, deceduto a gennaio dopo una breve malattia, il progetto prevede la costruzione di otto abitazioni per l'accoglienza di ragazze madri violentate, accolte nella struttura Pope Francis Home. Con le risorse a disposizione, frutto di donazioni e lasciti volontari, al momento sono state ultimate due costruzioni, anche se il “sogno” di Gugliemina e Mario è di poter dare un sostegno a tutte le ragazze bisognose. «Le risorse economiche, purtroppo, sono terminate e, salvo qualche particolare avvenimento, il villaggio di Bawa la Huruma dovrà accontentarsi delle sole due unità - scrivevano i coniugi sul sito della onlus -. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno creduto e riteniamo un grande traguardo quello raggiunto».

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