giovedì 18 maggio 2023
Il procuratore: dentro la pubblica amministrazione ci sono molte persone contigue ai clan, pur non essendo affiliate. Sono “a disposizione”, in cambio di pochi spiccioli
Il procuratore Gratteri

Il procuratore Gratteri - Ansa

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Il procuratore Gratteri: dentro la pubblica amministrazione ci sono molte persone contigue ai clan, pur non essendo affiliate. Sono “a disposizione”, in cambio di pochi spiccioli Le nuove frontiere della lotta alle mafie, soprattutto alla ‘ndrangheta, si sono spostate sul versante economico. Usura, gioco d’azzardo illegale, aste giudiziarie sono diventati bocconi ghiotti per organizzazioni criminali come quella calabrese che devono riciclare gli immensi proventi del traffico di droga del quale sono monopolisti in Europa. Incontriamo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, simbolo della lotta alla mafia calabrese, nella sala consiliare del comune di Corsico, alle porte di Milano, dove le ndrine arrivarono negli anni 70 e dove si è costituita una “locale”. Corsico, al culmine della settimana dedicata alla legalità ha significativamente conferito al giudice la cittadinanza onoraria.

L’attuale crisi economica e e finanziaria ha visto l’assalto della mafia calabrese alle aziende in difficoltà anche al nord. C’è un pericolo usura?
Dopo la pandemia ha intensificato l’attività nel campo dell’usura come nella diffusione del gioco d’azzardo illegale, reati in aumento. La crisi economica ha portato molte aziende in gravi difficoltà che non hanno avuto il coraggio o la determinazione di fallire a rivolgersi agli usurai. Questo significa l’inizio della fine della propria attività economica, ma soprattutto l’inizio della fine della propria libertà e dignità perché chi resta sotto usura non solo perde il bene economico, ma anche la stima e l’affetto della famiglia perché si viene visti come falliti, pugili suonati e svuotati di energie . Invito sempre le persone, se non riescono a risollevarsi economicamente, a fallire anziché rivolgersi agli usurai.

Ma c’è un allarme azzardo anche se non se ne parla?
È in aumento, la dipendenza sta diventando una piaga peggiore della droga. Nei centri per tossicodipendenti vedo sempre più persone, soprattutto anziane, in cura.

Le mafie sono sempre più presenti anche nel settore delle aste giudiziarie?
Sono ovunque ci siano da gestire denaro e potere Le aste sono un’occasione ghiotta per appropriarsi di un bene a poco prezzo e dunque per riciclare e giustificare le ricchezze. Da parte della magistratura e delle forze dell’ordine occorre quindi prestare molta attenzione a cosa sta attorno alle aste giudiziarie.

Ha fatto scalpore anche su giornali americani e britannici la questione dei cosiddetti mafia bond, la truffa sulla cartolarizzazione dei debiti degli ospedali calabresi finita in mano alla ‘ndrangheta. Come è possibile che l'infiltrazione abbia raggiunto questi livelli?
Purtroppo, all’interno della pubblica amministrazione ci sono molte persone contigue alla ‘ndrangheta e alle mafie o sono al loro servizio pur non essendo affiliati. Usando un termine mafioso sono “a disposizione” che vuol dire essere funzionali all’organizzazione in cambio di pochi spiccioli. Però quella firma che non dovrebbe essere messa sotto quell’atto e quell’andare incontro alle esigenze dell’organizzazione, li rende forti e potenti e consente loro di controllare pezzi dalla pubblica amministrazione.

La ‘ndrangheta è forte anche in tutta Europa. Ma l’Ue ha gli anticorpi per difendersi?
Purtroppo l’Europa si dimostra sorda e non collabora. O non si può o non si vuole capire quale sia la pervasività delle mafie. In Europa le mafie vendono cocaina e con i soldi ricavati stanno comperando tutto ciò che è in vendita.

Può fare un esempio?
L’Ue non intende porre un limite al contante, c’è solo una direttiva europea che invita gli Stati a non consentire transazioni economiche superiori ai 10 mila euro. Mi pare ben poca cosa rispetto a quello che son o le mafie perché fare transazioni in contanti significa favorire la micro e media corruzione e favorire il piccolo e medio riciclaggio. L’ultima perla dell’Europa è stato rimproverare l’Italia per i limiti al subappalto, una follia. Da decenni gridiamo e invitiamo a non consentirli o a limitarli al massimo perché subappalto significa consentire alle mafie di apparecchiare e sedersi a tavola controllando la realizzazione di opere spesso difformi rispetto al progetto. È nel subappalto che si annidano le tangenti, le clientele e soprattutto la possibilità del controllo mafioso. Di tutto avevamo bisogno tranne che l’Europa ci dicesse di non limitare il subappalto. A me pare che questo tipo di decisioni siano prese da persone che non hanno tenuto in considerazione decenni di lotte a contrasto a mafie e malaffare.

La ‘ndrangheta ha ancora il monopolio del traffico di droga?
Riesce ad essere purtroppo quasi monopolista del traffico e della vendita di cocaina in Europa. Oggi riesce a lavorarla e gestirla in società con mafie emergenti come quella albanese che ritroviamo in Sudamerica e in Olanda, e la “mocro maffia” olandese, con la quale controlla il traffico di cocaina e droghe sintetiche e che è composta da nordafricani di seconda generazione.

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