lunedì 6 marzo 2017
Per volontà della famiglia, la cerimonia sarà venerdì 10 marzo alle 19, nella parrocchia di Sant'Ildefonso. La stessa in cui l'uomo, morto in Svizzera per suicidio assistito, ha ricevuto i sacramenti
La chiesa parrocchiale di Sant'Ildefonso a Milano

La chiesa parrocchiale di Sant'Ildefonso a Milano

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"Per chi volesse salutare Fabo, la cerimonia sarà venerdì 10 marzo alle 19, nella parrocchia di Sant'Ildefonso, piazzale Damiano Chiesa 7 a Milano". L'annuncio è riportato sul profilo Facebook di Valeria Imbrogno, la fidanzata di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, l'uomo che lo scorso 27 febbraio in una clinica svìzzera è morto con il suicidio assistito.

"Non è un funerale"

E' la curia, attraverso il responsabile per la comunicazione don Davide Milani, a spiegare come è nata l'iniziativa: "La parrocchia ha aderito al desiderio che la madre di Fabo ha espresso, ovvero che si tenga un incontro di preghiera e che ciò avvenga nella parrocchia in cui suo figlio fu battezzato e in seguito ha ricevuto tutti gli altri sacramenti. Chiesto il parere della curia, sarà il parroco, don Antonio Suighi, a guidare la preghiera".


Non dunque un funerale, "ma sarà il modo per tutti noi di accompagnare il dolore di questa madre e di tutti coloro che hanno voluto bene a Fabo, nonché per pregare per lui". Il parroco don Suighi ha proposto alla famiglia la celebrazione di una Messa di suffragio, ma la madre ha spiegato che questa formula è più aderente a ciò che Fabo stesso avrebbe chiesto per sé.

La curia: no all'eutanasia

Nessuna «svolta rivoluzionaria da parte della Chiesa», come subito twittato da Arturo Scotto, deputato di Mdp (Movimento democratici progressisti), e come tenta di far apparire il radicale Marco Cappato, il più rapido a usare politicamente l’annuncio sul profilo di Valeria... «Sull’eutanasia l’atteggiamento della Chiesa non cambia», sottolinea don Milani.


Il parroco: "In chiesa preghiera e rispetto"

«Non ho mai conosciuto Fabo, ho incontrato sua madre la prima volta venerdì, quando è venuta di persona ad esporre il suo desiderio», risponde con poche parole don Suighi, sottraendosi ai tanti giornalisti che vorrebbero rompere il suo silenzio. «Sui giornali ho letto di tutto, anche che sarei un amico di famiglia, ma non è vero, so solo che da ragazzino Fabo frequentava questo oratorio. Posso dire che venerdì celebrerò la liturgia della Parola con una lettura dall’Antico Testamento, il salmo e il Nuovo Testamento, poi terrò una breve meditazione, come sempre quando preghiamo per una persona defunta. Sarò io solo a parlare. Qualcuno ha detto che saremo nei locali adiacenti la parrocchia, ma anche questo è inventato: per Fabo pregheremo in chiesa».

Molti i messaggi postati dalla gente nel profilo di Valeria, che esprimono vicinanza e assicurano la loro preghiera.

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