Una «Pietra d'inciampo» sotto casa: così Mirandola ricorda il beato Focherini
di Luigi Lamma
Odoardo Focherini, amministratore dell'Avvenire d'Italia, morì in un campo di concentramento in Germania nel 1944. E Carpi dà l'addio alla sua secondogenita Maddalena, medico


Non solo Odoardo
La secondogenita del beato carpigiano e di Maria Marchesi, Maddalena Focherini, è morta a Carpi il 6 gennaio dopo una lunga malattia. Un punto di riferimento per la città, sia sotto il profilo umano che professionale. Donna generosa, colta, intelligente, ha saputo «concretizzare la testimonianza dei genitori nell’operare quotidiano», ricorda il nipote Odo Semellini. «Olga, mia madre (la più grande dei sette figli del beato, ndr) – prosegue la nipote Paola Semellini – diceva che la zia era la persona che più assomigliava al nonno e alla nonna». «Mia sorella Lena (così veniva chiamata in famiglia, ndr) – racconta commossa Paola, la più piccola – mi ha sempre aiutata. Mi ha fatto da mamma. Era perfetta».

Maddalena Focherini era medico, specializzata in anestesia, rianimazione e cardiologia. Una donna stimata e di grande cultura: «La conoscenza era per lei apertura verso il mondo – spiega la nipote Maria Peri –. Mi ripeteva sempre: "Il sapere ti porta a essere una persona vera, come tale capace di relazionarti con gli altri". Dai genitori ha preso il senso dell’accoglienza: casa sua era sempre aperta, a tutti». Anche l’ospedale di Carpi deve tanto alla dottoressa Focherini: è stata il primo primario del sevizio di Anestesia e rianimazione del "Ramazzini", nonché una delle prime donne primario in Italia in questa specialità.
ha collaborato Maria Silvia Cabri
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