giovedì 16 febbraio 2023
In Parlamento i dati della Commissione adozioni internazionali. Roccella: ma restiamo il secondo Paese per accoglienza. La discesa legata pure al blocco di Russia, Bielorussia e Ucraina
Soltanto 705 adozioni internazionali nel 2022, mai così pochi i minori arrivati

Ansa/Epa

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Una crisi che non conosce soste quella delle adozioni internazionali. I dati comunicati ieri dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella durante il question time alla Camera, pur non rappresentando una sorpresa, lasciano comunque un po’ d’amaro in bocca; nel 2022 le adozioni sono state solo 705, in calo ulteriore rispetto alle 742 nel 2020 e alle 735 nel 2021. «Pur confermandosi una tendenza calante - ha detto Roccella - si evidenzia una capacità di “resistenza” nonostante il difficile quadro internazionale. L'Italia è ancora il secondo paese di accoglienza al mondo di minori e soprattutto è il paese che adotta più minori con bisogni speciali».

Tutto vero, anche se da tempo gli esperti sottolineano come tante obiettive difficoltà, legate alla situazione internazionale e al mutato atteggiamento di tanti Paesi nei confronti dell’adozione, potrebbero essere affrontati in modo più efficace con una riforma della legge che regola la materia, la “184” del 1983, che ha ormai quarant’anni.

Tra le proposte di aggiornamento di cui si parla da tempo c’è la possibilità di rivedere la definitività della recisione dei rapporti con la famiglia del minore adottato; l’ipotesi di demandare agli enti locali le autorizzazioni all’adozione, sgravando così dal compito i Tribunali minorili; la proposta di attivare percorsi per l’affido internazionale - che oggi non è possibile - in modo tale da aprire la strada a una sorta di “adozione leggera” che permetta una condivisione più ampia delle responsabilità educative. Nel suo intervento ieri la ministra si è concentrata sulle difficoltà internazionali, mettendo in luce le criticità di quattro Paesi - Cina, Bielorussia, Russia e Ucraina - che hanno offerto da sempre grandi possibilità per l’adozione internazionale.

La Cina - ha fatto notare - è l'unico Paese a non aver riaperto alle adozioni internazionali dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Sono 30 le coppie abbinate a un minore cinese che attendono la conclusione della procedura. La Cai (Commissione adozioni internazionali) non ha mai interrotto i contatti con l'Autorità Centrale cinese. In un recente contatto con il nostro Ministro degli Esteri, il governo cinese si è reso disponibile ad affrontare la situazione. «Considerata la recente nomina del nuovo ambasciatore in Italia - ha aggiunto Roccella - saranno intrapresi tutti i passi per definire un percorso condiviso che possa portare alla riapertura delle frontiere».

Con la Bielorussia «esiste un Protocollo d’intesa del 2017, che prevede la presentazione annuale di una lista di famiglie candidate all’adozione. L'ultima con esito positivo è del 2019; le successive non hanno avuto seguito, per le vicende politiche. Il governo si sta adoperando per cercare una soluzione e sbloccare le 182 adozioni in corso con riferimento a motivi umanitari».

Critici, inevitabilmente, anche i rapporti con la Federazione Russa a causa del conflitto in corso, anche se la Russia non ha mai ufficializzato una posizione di chiusura rispetto alle adozioni già avviate. «La Cai però ha dovuto sospendere l'attivazione di nuovi incarichi di coppie agli Enti autorizzati.

Con l'Ucraina all'inizio del conflitto erano in corso 126 procedure, delle quali 19 in stato avanzato per 24 minori oggi in Italia. L'autorità ucraina ha comunicato di non poter formulare nuove proposte di adozione di bambini di cui non può vagliare lo stato di adottabilità. La Commissione ha pertanto sospeso la presa in carico di nuove coppie.

Per tutte queste coppie in attesa, a novembre 2022 la Cai ha previsto la possibilità di una procedura adottiva parallela in un secondo Paese (con la possibilità di uno specifico sussidio economico)».

Roccella ha infine comunicato che la Cai assegnerà ai genitori che hanno concluso un procedimento adottivo negli anni 2021-22 il rimborso previsto per le spese sostenute.

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