lunedì 17 giugno 2013
L'allarme di don Mosè Zerai (Habeshia): imbarcazione con circa 200 eritrei ha chiesto aiuto con un telefono satellitare e alcuni profughi hanno chiamato i connazionali in Italia, raccontando di essere alla deriva. Altre due "carrette del mare" segnalate in acque libiche. Guardia costiera al lavoro per scongiurare nuove tragedie.
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Altre imbarcazioni cariche di migranti sono state segnalate, nelle ultime ore, nel Canale di Sicilia, dopo la tragedia di Lampedusa. Un barcone con circa 200 eritrei ha lanciato l'Sos, con un telefono satellitare. I profughi hanno chiamato alcuni connazionali residenti in Italia, sostenendo di essere alla deriva a causa di un'avaria al motore. A dare l'allarme alla Guardia Costiera è stato il sacerdote eritreo Don Mosè Zerai, responsabile dell'agenzia Habeshia che si occupa di rifugiati e richiedenti asilo.Altre due "carrette", un gommone con oltre 40 persone a bordo ed un barcone con circa 110 somali, sono state invece segnalati alle autorità libiche perchè si trovano ancora in acque nordafricane. Don Mosè Zerai ha segnalato inoltre che nel barcone carico di eritrei - in base a quanto hanno raccontato loro stessi al telefono - vi sarebbero anche 26 donne, una delle quali rischia di partorire a bordo, e quattro bambini.
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