giovedì 20 giugno 2019
Alla Camera l'incontro promosso da Focolari e Associazione dei Caterinati per gli 80 anni dalla proclamazione dei santi patroni
Santa Caterina e San Francesco

Santa Caterina e San Francesco

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Come San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena possono illuminare la società di oggi. Una riflessione, insomma, sull'attualità del messaggio spirituale dei due Santi Patroni d'Italia anche per la politica, invitata proprio a discuterne nel corso del convegno “Ruolo e attualità del messaggio spirituale dei Santi Patroni nella ricostruzione dell’identità nazionale per ricucire l’Italia”. Un evento che si è svolto il 18 giugno 2019, a Roma, a Palazzo San Macuto in occasione dell’80 esimo anniversario della proclamazione di San Francesco d’Assisi e di Santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia, avvenuta il 18 giugno 1939 per volontà di Pio XII. E il succo della giornata di dibattito è semplice: il filo che unisce il lavoro di chi ha il compito di rappresentare gli interessi degli italiani non può che essere il perseguimento del bene comune.

Al convegno, promosso dall’Associazione internazionale dei Caterinati e dal Movimento dei Focolari, ha fatto pervenire il saluto anche il neo arcivescovo di Siena, Colle val d’Elsa e Montalcino e presidente dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, monsignor Augusto Paolo Lojudice. Dopo i saluti iniziali di Rosalba Poli del movimento dei Focolari e di Aldo Bernabei dell’Associazione internazionale dei Caterinati, l'evento è proseguito con le parole del domenicano padre Antonio Cocolicchio, priore del convento di Santa Maria sopra Minerva e promotore del laicato domenicano della Provincia romana di Santa Caterina dei Frati Predicatori, sulla vita e sull'insegnamento della Santa Patrona d’Italia. Un ragionamento, il suo, che ha fatto emergere il concetto di identità nazionale che la mantellata senese esprimeva nelle sue Lettere già nel XIV secolo. Caterina perciò si rivela profeta dell’Unità nazionale che sarebbe andata a compimento ben cinque secoli dopo. Inoltre, padre Cocolicchio ha sottolineato anche come Caterina sia «la donna forte e la donna nuova» protagonista di un nuovo umanesimo femminile, destinato a trovare sempre più spazio nella società e nella Chiesa del nostro tempo.

Monsignor Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ha invece parlato del messaggio di San Francesco e del suo nuovo modo di vita che intraprende dopo essersi spogliato di tutti i suoi beni terreni. Dopo la conversione, infatti, iniziò il viaggio interiore lasciando che Dio gli penetrasse il cuore. Francesco, appena convertito si reca così a far visita ai lebbrosi, ai carcerati, instaura un rapporto nuovo con il mondo del creato, che ci è stato donato da Dio e che va amato e rispettato. Alle relazioni sui Santi Patroni sono seguiti gli interventi degli esponenti politici: Steni Di Piazza del Movimento 5 Stelle, Vito Comencini della Lega e Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia. Assente giustificata, per motivi istituzionali, Rosa Maria De Giorgi del Partito Democratico. Se pur da posizioni diverse, i tre parlamentari intervenuti hanno concordato sul fatto che per poter vincere e raccogliere le sfide del futuro sarà necessario e utile attingere al messaggio dei Santi Patroni d’Italia, due grandi italiani che con il loro carattere, dotato di profezia e lungimiranza, hanno ancora tanto da insegnare e da comunicare. Nel loro pensiero è contenuto il filo che la politica dovrà usare per ricucire il tessuto sociale dell’Italia che ad oggi presenta molte, troppe sfilacciature. Questo però avverrà solo se la politica metterà al centro del suo operato la centralità dell’uomo, non annullando le differenze di posizione, ma facendo emergere, dai diversi modi di vedere, la sintesi giusta che metta sempre al centro l’uomo.

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