sabato 8 dicembre 2018
Appello alla compattezza del vicepremier e la richiesta di un mandato per trattare con Ue: «Se Europa è quella degli zerovirgola, destinata a fallire». Polemica sulla maglia della Polizia indossata
La piazza di Salvini: «Al governo per 5 anni»
COMMENTA E CONDIVIDI

È un appello all'unità, a lasciar da parte odio e polemiche, a «marciare uniti e compatti» quello di Matteo Salvini dal palco di Piazza del Popolo. Il ministro dell'Interno ha chiamato a raccolta a Roma il popolo della Lega per ricordare quanto fatto in questi mesi di governo; un governo che «durerà 5 anni e manterrà tutti gli impegni», perché non si farà mai saltare l'esecutivo che lavora per gli italiani «per un sondaggio». Ma la giornata che doveva essere di festa comincia con un minuto di silenzio e un pensiero alle giovani vittime della discoteca di Ancona, dove Salvini si recherà nel pomeriggio. Ma dal palco ha già annunciato che come nel caso di Genova, anche per la tragedia marchigiana chi ha sbagliato pagherà. Poi il messaggio vira sulla politica e la tenuta del governo. Non sono mancate neppure le polemiche, soprattutto dalle opposizioni, sul fatto che il ministro dell'Interno si sia presentato in piazza con la felpa della Polizia di Stato. «Il nome Polizia di Stato - dice il dem Emanuele Fiano - lo devono
portare sulla maglia le donne e gli uomini che rischiano la vita ogni giorno per tutti noi. Ogni altra felpa alla Salvini è uso cinico e inaccettabile della propaganda politica». E sui temi affrontati durante il discorso interviene anche il governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti: «Strano che Salvini dal palco non abbia parlato di cantieri fermi, di mutui e disoccupazione in crescita, delle imprese che protestano, di donne che dovranno lavorare fino a 9 mesi di gravidanza, della benzina in aumento. Ha difeso gli interessi della Lega non quelli dell'Italia»

Dobbiamo restare uniti - è il primo pensiero del responsabile del Viminale - «perché cercheranno di dividerci nei prossimi mesi», ma «io non mollo». Si è sulla strada giusta, e non si ha intenzione di fare alcun passo indietro; una direzione confermata dal fatto che - dice Salvini - «se i portavoce di poteri forti sono contro di noi, vuol dire che stiamo facendo le cose giuste per 60 milioni di italiani. E non molleremo mai».

Questa è una «piazza di amore e di speranza - ribatte a chi si aspettava tensioni - la lasciamo ad altri la violenza. La vita è troppo breve per perdere tempo in odio e polemiche». Da qui la richiesta di marciare uniti e compatti, anche per i governati leghisti nei territori come i sindaci « perché se stiamo insieme nessuno ci potrà fermare, marciando compatti non dobbiamo avere timore». Neppure dell'Europa, perché «se l'Europa è quella che si ferma allo spread, alla finanza, agli zerovirgola, è un'Europa destinata a fallire. Serve un'Europa che ritorni a lavorare, per la dignità dei cittadini».

Per questo il vicepremier chiede il mandato di andare a trattare «con rispetto» con l'Unione europea, «non come ministro non come governo ma a nome di 60 milioni di italiani». Qualcuno infatti ha tradito il sogno europeo, dice ancora il ministro dell'Interno, «noi daremo forza a una nuova comunità europea fondata sul rispetto e la solidarietà».

Infine una rassicurazione ad eventuali tranelli in manovra che metterebbero le mani in tasca ai cittadini: «L'ultima cosa di cui hanno bisogno gli italiani sono nuove tasse: sulle auto, sulle case, sui conti correnti. Questo governo non metterà nuove tasse». E un riferimento anche al dovere di trasparenza dei parlamentari: «Se fosse per me non esisterebbe il voto segreto, gli italiani hanno diritto di sapere cosa votano i propri rappresentanti». Nessun passo indietro neppure sul dl sicurezza: «Chi critica il decreto sicurezza non lo ha letto e ha letto Topolino».




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: