mercoledì 17 gennaio 2024
Sì alla riforma targata Fi: è la quinta in 19 anni. Tuona il Pd: a rischio 3 miliardi del Pnrr per la Giustizia
Prescrizione, primo via libera alla Camera. Ecco come funziona

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La Camera dà il primo via libera alla quinta riforma della prescrizione in 19 anni. I deputati, con 173 si e 79 no, approvano la proposta di legge a prima firma Pietro Pittalis (FI) che però è stata riscritta in Commissione Giustizia grazie agli emendamenti dei relatori Enrico Costa (Az) e Andrea Pellicini (FdI).

Il testo, che ora deve passare al Senato, potrà essere applicato anche ai casi in corso, non solo a quelli futuri, grazie al principio del favor rei.

In estrema sintesi, il testo prevede una sospensione della prescrizione di 24 mesi dopo la sentenza di condanna di primo grado e di 12 mesi dopo la conferma della condanna in Appello. Se la sentenza di impugnazione non arriverà nei tempi previsti, la prescrizione riprenderà il suo corso e si calcolerà il precedente periodo di sospensione. Anche in caso di successivo proscioglimento o annullamento della condanna in Appello o in Cassazione, il periodo in cui il processo è stato sospeso si calcolerà ai fini della prescrizione.

È, insomma, un ritorno sostanziale alla legge approvata nel 2017 con Andrea Orlando (Pd) ministro della Giustizia pur essendo stata bocciata in Aula la proposta di modifica che riproponeva tout court il ritorno alla legge dell'allora Guardasigilli Dem.

«Noi infatti - spiega la bocciatura Pellicini - abbiamo migliorato quel testo introducendo la norma che consente, nel caso in cui la sentenza d'appello non arrivi nei tempi previsti dalla nuova legge, di calcolare ai fini della prescrizione anche quel tempo intercorso».

In Aula sono stati respinti anche tutti gli emendamenti che puntavano ad escludere dal nuovo conteggio che "accorcia di molto i processi penali", come osserva il capogruppo Pd in Commissione Giustizia Federico Gianassi, reati gravi come i morti sul lavoro, il caporalato, il disastro colposo, il revenge porn, la tortura.

Ma sono stati respinti anche la richiesta del Pd di far tornare il testo in Commissione e proposte di modifica come quella del M5S che in realtà "contiene la tesi sostenuta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio di far decorrere il termine della prescrizione dal giorno dell'iscrizione della notizia di reato" e non più da quello della commissione del fatto.

«Ci si avvia, con grande nostra soddisfazione, all'approvazione del ritorno alla prescrizione sostanziale in tutti i gradi di giudizio. La prima proposta in questa legislatura sul tema è targata Azione e porta la firma del sottoscritto», dice Enrico Costa, deputato di Azione e relatore della proposta di legge sulla prescrizione.

E aggiunge: «È una norma liberale di civiltà giuridica, contro la logica del "fine processo mai" e contro la logica secondo cui lo Stato scarica sui cittadini le sue inefficienze. Il tempo è fondamentale in un processo. Lo è per l'innocente, che vuole dimostrarlo in tempi brevi, lo è per la vittima che chiede giustizia, lo è anche per il condannato, in quanto la pena deve intervenire sulla stessa persona che ha commesso il reato, e dopo troppi anni il principio di rieducazione della pena è inefficace».

Scontro tra Pd e FdI. «La riforma della prescrizione vuole dare certezza dei tempi di giustizia e ripristina un fondamento dello Stato di diritto. Fratelli d'Italia ha sempre ritenuto inconcepibile un sistema giudiziario basato sul principio del "fine processo mai" che avrebbe avuto il solo risultato di produrre indagati o imputati a vita. Finalmente si seppellisce una volta per tutte la ricetta "bonafediana", sostenuta da M5S-Pd, volta ad alterare in modo inopinato le regole del giusto processo, così alterando il rapporto tra la giustizia e il cittadino, relegando quest'ultimo a suddito», scrive in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti.

E aggiunge: «Continuiamo ad essere convinti, invece, che i processi debbano portare ad una sentenza definitiva in tempi ragionevoli».

Il Pd però non ci sta. «Siamo alla quinta riforma della prescrizione negli ultimi sette anni e con questo intervento il governo rende adesso impossibile a qualunque magistrato capire quale norma dovrà applicare. I processi rallenteranno inevitabilmente visto che i tempi della prescrizione dovranno essere ricalcolati a mano, fascicolo per fascicolo, andando a verificare ogni volta quale normativa risulta più favorevole al singolo caso. Siamo all'assurdo, anche perché questo intervento avviene proprio quando il nostro paese aveva raggiunto tutti gli impegni presi con l'Europa circa la riduzione dei tempi dei processi di almeno il 25%. Con questo intervento il governo decide invece di tornare indietro e mette seriamente a rischio i tre miliardi del Pnrr che destinati alla giustizia», attaccano i deputati democratici Debora Serracchiani e Federico Gianassi, intervenuti in aula alla Camera sulla proposta di legge di maggioranza sulla prescrizione.

Ma ecco i punti principali della legge:

SOSPENSIONE PRESCRIZIONE A SEGUITO CONDANNA: si introduce nel codice penale l'art. 159-bis che dispone che il corso della prescrizione rimane sospeso, in seguito alla sentenza di condanna di primo grado, per un tempo non superiore a due anni e, in seguito alla sentenza di appello che conferma la condanna di primo grado, per un tempo non superiore a un anno. Inoltre, quando la pubblicazione della sentenza di appello o della sentenza di cassazione interviene dopo la scadenza del rispettivo termine di sospensione, la prescrizione riprende il suo corso e il periodo di sospensione e' computato ai fini della determinazione del tempo necessario a prescrivere. I periodi di sospensione sono altresi' computati ai fini della determinazione del tempo necessario a prescrivere quando l'imputato e' prosciolto o la sentenza di condanna e' annullata nella parte relativa all'accertamento della responsabilita' ovvero sono accertate le nullità.

INTERRUZIONE DEL CORSO DELLA PRESCRIZIONE: si interviene sull'articolo 160 del codice penale. La modifica dispone che interrompono la prescrizione l'ordinanza che applica le misure cautelari personali e quella di convalida del fermo o dell'arresto, l'interrogatorio reso davanti al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria, su delega del pubblico ministero, o al giudice, l'invito a presentarsi al pubblico ministero per rendere l'interrogatorio, il provvedimento del giudice di fissazione dell'udienza in camera di consiglio per la decisione sulla richiesta di archiviazione, la richiesta di rinvio a giudizio, il decreto di fissazione della udienza preliminare, l'ordinanza che dispone il giudizio abbreviato, il decreto di fissazione della udienza per la decisione sulla richiesta di applicazione della pena, la presentazione o la citazione per il giudizio direttissimo, il decreto che dispone il giudizio immediato, il decreto che dispone il giudizio, la sentenza di condanna e il decreto di condanna.

CESSAZIONE DEL CORSO DELLA PRESCRIZIONE: viene abrogato l'articolo 161-bis del codice penale. La norma eliminata dispone che il corso della prescrizione del reato cessa definitivamente con la pronunzia della sentenza di primo grado. Nondimeno, nel caso di annullamento che comporti la regressione del procedimento al primo grado o a una fase anteriore, la prescrizione riprende il suo corso dalla data della pronunzia definitiva di annullamento.

STOP IMPROCEDIBILITA': si abroga l'articolo 344-bis del codice di procedura penale che prevede l'istituto dell'improcedibilità per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione. Ovvero, la mancata definizione del giudizio di appello entro il termine di due anni e del giudizio di Cassazione entro il termine di un anno costituiscano cause di improcedibilita' dell'azione penale.

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