Ponte sullo Stretto, sì definitivo. Numeri, tempi e dubbi sull'opera
di Paolo Viana
Governo e imprese d'accordo: un giorno storico. Opposizione ed enti locali: spreco di denaro pubblico. Ora possono partire gli espropri, l'obiettivo è il 2032. Ci sarà anche una metropolitana

Se ne parla da un secolo e più, eppure ogni passo che fa il progetto del ponte sullo Stretto è accompagnato dall’effetto sorpresa. Perché nessuno ha mai creduto che si possa fare veramente. E invece ieri il Cipess ha approvato il progetto esecutivo ed entro settembre dovrebbero partire i primi cantieri, quelli delle cosiddette opere anticipate, la macchina degli espropri, i sondaggi e tante altre procedure che porteranno a realizzare tra Messina e Villa San Giovanni il ponte sospeso più lungo al mondo e a potenziare la mobilità tra Sicilia e resto d'Italia. Si attende ancora la bollinatura della Corte dei Conti, ma in quest’estate avara di soddisfazioni è il sogno che mancava. Al punto che persino i manager si lasciano andare a dichiarazioni enfatiche. Tipo questa: «Oggi l'Italia dimostra ancora una volta di saper fare squadra, con un mega progetto trasformativo per tutto il Paese. L'approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess segna l'inizio di una nuova stagione di visione, coraggio e fiducia nelle capacità dell'industria italiana e di tutto il comparto produttivo del settore infrastrutturale». Così parla Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, la società di costruzioni che guida il pool di imprese chiamate a realizzarlo. Non meno entusiasta l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che parla di «un risultato storico, ottenuto grazie all’impegno dell’intero Governo e in particolare del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, nel sostenere una grande opera infrastrutturale per il Mezzogiorno, per l’Italia e l’Europa. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe avvenire entro la fine dell’estate, dopo la registrazione della Corte dei conti, la delibera del CIPESS sarà efficace e il progetto del ponte entrerà nella fase realizzativa. Sarà immediatamente avviato il Programma delle Opere anticipate e la progettazione esecutiva per fasi costruttive. Come previsto dal DL 35/2023, le prime opere riguarderanno in via principale le operazioni propedeutiche alla cantierizzazione, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche, la predisposizione dei campi base. Con l’approvazione del Cipess ci sarà la dichiarazione di pubblica utilità dell’Opera che consentirà di avviare gli espropri. Si partirà con gradualità, secondo il piano largamente pubblicizzato nei mesi scorsi e sempre con la massima attenzione nei confronti degli espropriandi che potranno anche contare su una serie di iniziative volte a favorire l’adesione volontaria. Per consentire l’esame dell’intero progetto da parte del Cipess, la Stretto di Messina, dopo la stipula dell’Accordo di Programma avvenuta a metà luglio, ha sottoscritto l’atto aggiuntivo alla convenzione di concessione con il concedente Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e ha firmato i quattro atti aggiuntivi ai contratti con il Contraente generale Eurolink, guidato dal Gruppo Webuild, con la Parsons Transportation Group per le attività di Project Management Consulting, con Edison Next Environment per le attività di monitoraggio ambientale, con Marsh per il servizio di consulenza e brokeraggio per le coperture assicurative relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. I quattro contratti riprenderanno i loro effetti con l’efficacia della delibera Cipess. Si è così completato e rinnovato l’articolato sistema definito dalla Stretto di Messina per la realizzazione del ponte».
Per Giorgia Meloni, siamo di fronte a «un'opera strategica per lo sviluppo di tutta la nazione. Non è un'opera facile» ha ammesso, aggiungendo che «ci piacciono le sfide difficili quando sono sensate». Quest’opera è dunque un motivo di orgoglio nazionale per alcuni e la madre di tutti gli scandali futuri per altri. Subito dopo l’annuncio del Mit, a conclusione del comitato interministeriale, Bonelli (Avs) l’ha definito «il più grande spreco di denaro pubblico mai visto in Italia: 14,6 miliardi di euro dei cittadini, senza un solo euro di investimenti privati» con una chiosa politicissima quanto velenosissima. «Nemmeno Berlusconi aveva osato tanto. È il capolavoro di Matteo Salvini». Poi, l’argomento principe degli ambientalisti: «L'approvazione arriva nonostante il parere negativo dell'ambiente e il rischio sismico, con un pilone che sorge su una faglia attiva. Il governo Salvini, in un atto di pura arroganza, ha ignorato gli enti tecnici competenti, come Anac, Ispra, Ingv e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Un vero e proprio schiaffo alla trasparenza e alla legalità». Su quest’ultimo punto la battaglia sarà lunga e il Mit lo sa benissimo: una delle prime dichiarazioni del ministro Salvini è stata proprio sul fronte della sicurezza e del contrasto alle infiltrazioni mafiose, che vedrà il governo schierato h24. Per un'opera da 13,5 miliardi, «contrastare ogni qualsivoglia tentativo di infiltrazione sarà una nostra ragion d'essere. Con il Ministero dell'interno si stanno adottando tutti protocolli come già per expo e le Olimpiadi: bisogna attenzionare tutta la filiera, perché sia impermeabile ai malintenzionati. Se si dovesse non fare ponte perché ci sono mafia e ‘ndrangheta allora non facciamo più niente» ha commentato.
Naturalmente, l’opposizione ha già iniziato il fuoco di sbarramento, puramente verbale per adesso. «Il governo trova 13,5 miliardi per il Ponte sullo Stretto, da oggi ufficialmente autorizzato dal Cipess, mentre per l'Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria mancano ancora 17,2 miliardi per evitare che dal "profondo Sud" ci si possa impiegare anche 20 ore di treno per raggiungere la capitale» recita una nota del senatore M5s Pietro Lorefice. «Altro che giornata storica: oggi è una giornata triste per il Mezzogiorno e per tutto il Paese» ha detto invece Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera. Il ministro fa spallucce e conta di avere il via libera della Corte dei Conti per partire tra settembre e ottobre coi cantieri.
Salvini ha tagliato corto sui possibili utilizzi militari dell’opera focalizzando l’attenzione sui tempi: «L'obiettivo dell'attraversamento tra il 2032-2033 è il periodo che i tecnici prevedono. È un'opera che non ha precedenti al mondo, aver investito mesi in più per i passaggi tra ministeri ed enti locali si procede con il buon senso rispettando tutto ciò che la tecnica prevede. Con oggi è arrivata l'approvazione del piano economico e finanziario e da oggi si lavora per il progetto esecutivo, spero che nessuno tra qualche anno arrivi bloccando quello che ormai è in corsa». E una promessa ai territori: «Ci sarà la metropolitana dello Stretto, con tre fermate sul fronte messinese che collegheranno turisti, pendolari per 365 giorni all'anno».
Scettica il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, preoccupatissima per gli espropri che ha chiesto di sospendere fino al progetto esecutivo e conferma la contrarietà della città del ponte a un’opera che nasce – questa è la tesi comunale – senza studi adeguati su sottosuolo, ambiente e mobilità. «Ci aspettiamo che, prima ancora della bollinatura della Corte dei Conti sugli aspetti finanziari ed economici, l’ente riceva sia l’accordo di programma sia il deliberato Cipess per potersi adeguatamente preparare a ciò che nei prossimi mesi avverrà in città. Solo così si potrà affrontare ogni fase con i poteri che la legge riconosce ad un ente territoriale, solo ed esclusivamente a garanzia della democrazia e nell’interesse dei cittadini» è il commento finale.
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