martedì 1 gennaio 2019
Il tradizionale discorso di fine anno del capo dello Stato viene accolto da un coro di condivisioni, anche se ognuno sottolinea un passaggio piuttosto che un altro
Plauso bipartisan alle parole di Mattarella
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È un plauso bipartisan da parte della politica alle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il tradizionale discorso di fine anno del capo dello Stato viene accolto da un coro di condivisioni, anche se ognuno sottolinea un passaggio piuttosto che un altro, e le opposizioni notano soprattutto il richiamo alla centralità del Parlamento, dopo le dure proteste per i tempi ristretti dedicati all'esame della manovra.

Anche dal governo arrivano giudizi positivi su diversi passaggi dell'intervento, con il ministro dell'Interno Matteo Salvini - fra i primi a commentare - che spiega di «condividere le riflessioni del presidente e le faccio mie, col lavoro che ho già fatto e quello che farò nei prossimi mesi». Il vicepremier cita espressamente «più sicurezza, più lavoro, più attenzione agli ultimi, diritto alla salute, allo studio e a uno sport sano e civile, un'Europa diversa più attenta ai cittadini e non più schiava della finanza e delle
multinazionali». Poi, in una diretta facebook che segue di poco più di un'ora il discorso a reti unificate di Mattarella, rivendica l'azione del governo soprattutto sul fronte sicurezza e immigrazione: «Sono contento che il presidente Mattarella abbia cominciato il suo discorso parlando di sicurezza. Abbiamo dimostrato che volere è potere: l'Italia ha riconquistato i suoi confini. Chi scappa dalla guerra benvenuto, tutti gli altri non arrivano. Il presidente della Repubblica non ha potuto essere così esplicito, ma limitare gli accessi in Italia riporta un pò di ordine e tranquillità».

«Come ha appena affermato il presidente Mattarella, "Sentirsi comunità" significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese», spiega il premier Giuseppe Conte.

Il leader pentastellato, Luigi Di Maio, garantisce che «l'attenzione a chi è più debole, l'importanza del lavoro e della sicurezza sono temi che, come Governo, continueremo a portare avanti». Assicurando poi: «il nostro impegno è di non lasciare indietro nessuno e lo stiamo facendo con il reddito di cittadinanza e
quota 100».

Per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, «le parole del presidente Mattarella, con
la forza della loro sobrietà e assieme della loro fermezza, ci richiamano sulla strada maestra che la democrazia deve seguire: una strada fatta di unità, condivisione, giustizia, sicurezza, tolleranza, equità».

«Voglio ringraziare il presidente Mattarella per le parole pronunciate, in cui sono convinto tutti possono ritrovarsi. Sentirsi e andare avanti come una comunità che poggia su solidarietà, ascolto reciproco, senso di responsabilità, è fondamentale per la democrazia», afferma il presidente della Camera, Roberto Fico, che tiene a sottolineare la «piena condivisione» del «ragionamento sulla sicurezza. La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza, rispettando le regole e garantendo opportunità, vivibilità e futuro per i cittadini. E il pensiero ai cinque milioni di immigrati che
vivono nel nostro Paese è sicuramente prezioso». Infine, la terza carica dello Stato ha anche posto l'accento sulle parole in merito alle «modalità di approvazione della legge di Bilancio», che vanno «ascoltate con attenzione e considerazione massime».

«Grazie al presidente Mattarella. Di nuovo ha dato voce alle speranze migliori dell'Italia. Di nuovo ha difeso le istituzioni che ci garantiscono la libertà. Di nuovo ha ricordato a tutti che non è con l'odio che si garantisce il futuro», scrive in una nota il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria Pd, Nicola Zingaretti.

Per Maurizio Martina (Pd) Mattarella ha fatto «un discorso esemplare».

Plaude Antonio Tajani (Fi): «Bene Mattarella che ci richiama al valore della comunità, che difende la centralità del Parlamento, il volontariato e la dignità delle divise, che chiede più Stato al Sud, che invita a ridurre il debito pubblico, che vuole un'Italia più influente nella Ue».

Per Mara Carfagna (Fi), «il richiamo del capo dello Stato al senso di comunità degli italiani per il bene comune e per lo sviluppo, ricorda a tutti noi i doveri e i privilegi della democrazia, che garantisce a
tutti i cittadini diritti, equità, solidarietà, giustizia, sicurezza".

Pietro Grasso (Leu) osserva: «Le parole del capo dello Stato indicano la strada per crescere e stare bene come comunità: solidarietà, sicurezza sociale, rispetto, accoglienza. Anche secondo me l'Italia positiva deve spazzar via la prepotenza delle mafie e l'arroganza del potere».

Giorgia Meloni (Fdi) giudica «equilibrato e ampiamente condivisibile» il discorso del capo dello Stato. «In
particolare mi ha stupito positivamente che non abbia accompagnato il doveroso passaggio sulle elezioni europee del prossimo maggio con un'ennesima invettiva retorica contro i sovranisti, come pure di recente è spesso capitato».

Anche dai rappresentanti sindacali e dal mondo imprenditoriale giungono parole di apprezzamento al discorso di fine anno del capo dello Stato. «Grazie al presidente della Repubblica Mattarella per aver ricordato i veri bisogni del paese a cominciare dall'emergenza lavoro e la necessità del confronto con le parti sociali. È un appello alla responsabilità che ora non va disatteso». Lo scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando positivamente «il discorso sobrio e di alto profilo istituzionale e morale del Capo dello Stato», aggiunge la Furlan in una nota. «Uno stimolo forte a fare ciascuno la propria parte per il futuro della nostra comunità e dei nostri giovani, puntando sugli investimenti in istruzione, infrastrutture, sicurezza e tutela del territorio, migliori servizi sociali per le famiglie ed i pensionati».

Quello del presidente della Repubblica «è stato un discorso, al contempo, da statista e di grande umanità,
equilibrato e determinato: un discorso da applausi». Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. La Uil, sottolinea il leader sindacale, «condivide appieno le sue riflessioni, le sue valutazioni e le sue esortazioni». Barbagallo osserva inoltre che «il capo dello Stato, in particolare, ha rimesso al centro il valore e la funzione sociale ed economica del lavoro. E ha sottolineato, inoltre, l'essenzialità dello stato sociale e anche l'importanza del confronto con i corpi sociali. Esprimo la gratitudine di tutta la Uil per le sue parole e per il suo impegno quotidiano». «Sergio Mattarella è per tutti noi cittadini un punto di riferimento:
auguriamo a lui e a tutto il Paese un buon 2019», è infine l'augurio rivolto da Barbagallo al presidente della Repubblica.

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