sabato 21 marzo 2015
​Presentato l'evento clou organizzato da Slow Food: "Terra Madre". Dal 3 al 6 ottobre migliaia di contadini e pescatori del Sud del mondo a Milano. E tutti possono ospitarli.
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«Porteremo all’Expo migliaia di contadini, allevatori e pescatori». Carlo Petrini presenta il calendario degli eventi che animeranno il padiglione Slow Food sul sito espositivo che aprirà i battenti fra poco più di un mese. «Sono loro, i contadini del mondo, i veri protagonisti del cibo – spiega Petrini – le migliaia e migliaia di produzioni locali sono la più grande multinazionale del cibo di tutto il mondo». Il numero uno dell’associazione che ha rivoluzionato nel mondo l’idea del cibo presenta il suo 'manifesto per Expo'. Quei contenuti tanto attesi e reclamati da mesi. E lo fa come sempre, in difesa delle piccole comunità agricole e della biodiversità, contro le multinazionali e il libero scambio di mercato. Il tema dell’Esposizione universale milanese 'Nutrire il pianeta' è troppo importante per non alzare la voce e vivere da protagonisti il semestre universale. A Milano ci saranno oltre 150 Paesi che rappresentano il 90% della popolazione mondiale: un’occasione da non perdere per affrontare quella sfida di «cambiamento radicale» contro la fame nel mondo, la malnutrizione e lo spreco alimentare. «Esiste la possibilità di nutrire il pianeta – sostiene Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia  – abbiamo però bisogno della biodiversità e dell’agricoltura di piccola scala. Vogliamo affermare un nuovo modello di produzione e sensibilizzare tutti su questo tema». Sul sito espositivo Slow Food avrà uno spazio di 3500 metri quadrati che metterà in mostra la biodiversità con percorsi interattivi e degustazioni di formaggi e vini italiani e internazionali. Sarà inoltre rappresentata tutta la filiera lattierocasearia: il settore più colpito e con i bilanci più in affanno. Dal 3 al 6 ottobre inoltre l’associazione organizzerà 'Terra Madre Giovani', un evento che richiamerà nel capoluogo lombardo quei protagonisti, appunto, delle piccole coltivazioni e della biodiversità: contadini dal sud del mondo, campesinos, pescatori e allevatori. Tutti 'under 40'. Persone che lavorano ogni giorno, con sacrificio e dedizione e che lottano per difendere il pianeta e le nostre risorse. «Sono loro che possono rivoluzionare il nostro sistema alimentare che così come è oggi – prosegue Petrini – non porta da nessuna parte, se non all’impoverimento della terra e allo spreco di cibo, per non parlare della distruzione di saperi tradizionali e culture millenarie». Ma per portare quel migliaio di contadini a Milano Petrini chiede l’aiuto di tutti. «È necesssaria una grande operazione di ospitalità diffusa – spiega – perchè molti di loro non potranno pagarsi il viaggio e l’albergo». A breve sarà così lanciata una piattaforma web per consentire a chiunque lo desideri di contribuire all’iniziativa.  «Expo – ha concluso il fondatore di Slow Food – non si rinchiuda a interpretare gli interessi e la rappresentatività della grande industria, ma abbia la sensibilità di ascoltare gli umili che garantiscono il pane di oggi e di domani». Intanto, sulle recenti vicende giudiziarie che, ancora una volta, hanno intaccato l’immagine del grande evento milanese, Petrini auspica «che il nostro Paese non faccia una brutta figura». «Ora bisogna fare squadra – ha concluso – alla preparazione dell’evento stanno lavorando in migliaia e meritano rispetto».
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