domenica 11 febbraio 2018
L’operazione partita da una segnalazione di Meter. Accanto alle immagini anche informazioni sulla identità dei minori
Pedofilia, l'orrore nel catalogo online
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Gli inquirenti l’hanno ribattezzato “La Bibbia 3.0”. Ma la precisione e la quantità di materiale con cui veniva alimentato il colossale archivio pedopornografico scoperto dalla Polizia postale ha del diabolico. Sono 39 le persone denunciate per la detenzione e diffusione di tale materiale e 2 gli arrestati nell’ambito di una complessa operazione coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online. L’inchiesta, nata da alcune segnalazioni presentate presso la Sezione Polizia Postale di Salerno e il Compartimento di Catania dall’associazione Meter, ha permesso di ricostruire forme e modi di gestione di questo spazio virtuale che costituiva un vero e proprio maxi archivio telematico contenente migliaia di fotografie e video ritraenti donne, prevalentemente adolescenti, in atteggiamenti sessualmente espliciti.

Le immagini erano catalogate con specifiche chiavi di ricerca per agevolare la consultazione e, in alcuni casi, erano riportati anche elementi utili ai fini dell’identificazione del soggetto ritratto. È emerso che l’archivio era alimentato dai diversi utenti mediante la sottrazione delle immagini pubblicate sui profili dei social network o a seguito dell’invio, da parte delle stesse vittime, delle proprie immagini di nudo a soggetti conosciuti prevalentemente su internet, che provvedevano alla successiva diffusione dei file così ricevuti.

Le perquisizioni, che hanno riguardato 15 Regioni e coinvolto oltre 200 operatori della Polizia Postale, hanno consentito di denunciare 39 persone, tutte maggiorenni, per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico e di arrestarne altre 2 per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico. Sono ancora in corso, invece, le attività per l’identificazione delle minori. Presenze del vasto archivio informatico, per altro, sono state rinvenute anche sul cosiddetto deep web, l’inquietante universo del web sommerso. Contrasto e prevenzione della pedopornografia, prevenzione della devianza e abuso online, con- trasto del cyberbullismo: sono questi i fenomeni criminosi che minacciano i ragazzi, affascinati dal vivace mondo internet e attratti dalle sue notevoli potenzialità ma altrettanto vulnerabili alle insidie e trappole del web.

E su cui proprio La Polizia Postale assicura ormai un costante monitoraggio della rete, al fine di ridurre l’esposizione al rischio dei minori. Nell’ambito delle attività di prevenzione in Rete, nel 2017 sono stati analizzati oltre 28mila siti internet e circa 2mila tra questi sono stati inseriti in una blacklist per inibirne l’accesso dal territorio italiano. Altrettanto significativa è stata l’attività di repressione: sono state oltre 550 le attività di indagine in materia di pedopornografia online mentre risulta in espansione l’allarmante fenomeno dell’adescamento online, che riguardato oltre 456 casi. Il 2017 ha registrato, inoltre, un importante aumento del fenomeno del cyberbullismo: sono state 322 le vittime e circa 40 i minori denunciati ma il contributo più significativo degli operatori della Specialità attiene alla fase della prevenzione, nella convinzione che una compiuta attività di repressione passi dalla una maggiore responsabilizzazione dei ragazzi a un uso consapevole e cosciente di internet.

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