mercoledì 3 luglio 2019
Cumuli di immondizia nelle zone frequentate dai turisti. Il Comune richiama i cittadini, ma è un flop. Bellolampo, il sito strategico di raccolta, ormai esplode
Cumuli di spazzatura per le strade di Palermo (Petix)

Cumuli di spazzatura per le strade di Palermo (Petix)

COMMENTA E CONDIVIDI

Materassi e divani rotti gettati via alle spalle della Stazione centrale, una catasta di sacchi colmi di rifiuti circonda un albero dietro al Teatro Massimo, file di cassonetti stracolmi rigurgitano spazzatura davanti alla chiesa di Sant’Oliva in corso Calatafimi e in viale dell’Olimpo, la grande arteria di collegamento alla borgata marinara di Mondello. Da nord a sud, dal centro alle periferie, Palermo è nuovamente ostaggio dell’ormai cronica emergenza rifiuti. Turni di raccolta saltati, smaltimento in discarica in affanno, inciviltà dei residenti stanno mettendo a dura prova la situazione igienico-sanitaria della città, dove piccole discariche si formano quotidianamente negli angoli delle strade e la differenziata 'porta a porta' nelle nuove zone del centro non riesce a decollare.

I cumuli di spazzatura che invadono strade e marciapiedi da giorni cominciano a fermentare sotto i 35-40 gradi dell’estate palermitana. Neppure la task force di vigili urbani in borghese inviata dal sindaco Leoluca Orlando a sanzionare coloro che scaricano rifiuti abusivamente sta dando i frutti sperati, tanto da far 'saltare' proprio le 'teste' dei vertici della polizia municipale. E ieri pomeriggio, è stata disposta un’azione straordinaria: quattro pale meccaniche e alcuni Bobcat sono stati affiancati ai compattatori per ripulire le strade.

Una crisi che viene da lontano e per cui si stenta a trovare soluzioni definitive, ma che ha subito un’impennata a causa di forti rallentamenti nello smaltimento dei rifiuti nella discarica di Bellolampo, su una collina del Palermitano, dove però conferiscono altri 21 Comuni della provincia e dove da un mese esatto è venuto meno un Tmb (impianto di trattamento meccanico biologico) mobile gestito da un’impresa privata, con cui non è stata rinnovata la convenzione.

Ma andiamo per ordine. Negli ultimi mesi, malgrado gli sforzi per incrementare le aree della città servite dalla raccolta differenziata 'porta a porta', potenziare il ritiro a domicilio di rifiuti ingombranti e l’apertura quotidiana di due nuovi centri per il deposito di ogni tipo di materiale, la Rap, l’azienda partecipata per l’igiene ambientale, non riesce a tenere la città pulita. Sotto gli occhi di residenti e turisti increduli, lo scandaloso moltiplicarsi di cataste di spazzatura agli angoli delle strade, dietro ai palazzi storici e ai monumenti patrimonio Unesco, vicino alle spiagge già affollate di bagnanti, ha generato malcontento e proteste.

Così, due mesi fa, è stata lanciata dall’amministrazione una campagna di sensibilizzazione e di impegno #FacciamoUnPatto: da un lato il Comune e la Rap avrebbero messo in campo risorse eccezionali per un lavoro di pulizia massiccia, dall’altro i cittadini avrebbero dovuto farsi garanti della cura e del decoro degli spazi pubblici. Inoltre, uno squadrone di duecento vigili in borghese dovrebbe andare a caccia dei trasgressori. Ma l’operazione si è rivelata un flop. Alcuni gruppi di residenti e altri drappelli di fruitori di reddito di cittadinanza hanno deciso di impegnarsi volontariamente per spazzare strade e marciapiedi, ripulire spazi verdi diventati terra di nessuno. Le iniziative si moltiplicano in centro storico e nelle zone residenziali, ma non bastano.

Nel frattempo, la 'bomba Bellolampo' è scoppiata. Mentre la sesta vasca della discarica si avvia velocemente alla saturazione e la settima non è ancora stata costruita, giovedì scorso l’impianto ha rischiato di andare in tilt. I carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) e i tecnici dell’Arpa durante un sopralluogo hanno riscontrato un accumulo di 2mila tonnellate di rifiuti nell’area adiacente all’impianto di pretrattamento. L’affanno è dovuto ai rifiuti scaricati da 21 Comuni della provincia (quelli che prima erano gestiti dall’impianto privato Ecoambiente). In totale ogni giorno arrivano circa 1.100-1.200 tonnellate, ma se ne possono trattare appena la metà. Un vertice tra il sindaco, l’assessore comunale all’Ambiente, Giusto Catania, e l’amministratore unico di Rap, Giuseppe Norata, ha scongiurato la chiusura della discarica, ma ci sono stati gravi rallentamenti. La Regione, intanto, ha autorizzato il conferimento di ulteriori 200 tonnellate di sopravaglio (frazione secca) alla discarica di Motta Sant’Anastasia che dovrebbe consentire a Bellolampo di eliminare l’arretrato contestato dal Noe.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: