giovedì 14 marzo 2024
I racconti dei 25 sopravvissuti presi a bordo da Ocean Viking: morte alcune donne e un bimbo. Barca lasciata alla deriva 7 giorni tra la Libia e la Sicilia. Le Ong tedesche: ci impediscono i soccorsi
Almeno 60 migranti morti in mare di fame e di sete

Ansa

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Sarebbero almeno 60 i migranti morti su un gommone partito dalla Libia e diretto in Italia. È quanto hanno raccontato i 25 sopravvissuti all'equipaggio della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranée, che ieri li ha soccorsi nel Mediterraneo centrale. "I sopravvissuti sono partiti da Zawiya, in Libia, 7 giorni prima di essere salvati - scrive la Ong in un tweet - Il motore si è rotto dopo 3 giorni, lasciando la barca alla deriva senza acqua e cibo. I sopravvissuti dicono che almeno 60 persone sono morte durante il viaggio, tra cui donne e almeno un bambino".

Due dei 25 sopravvissuti soccorsi dalla Ocean Viking sono stati evacuati dalla Guardia Costiera italiana nel corso della notte e trasportati in ospedale in Sicilia: i due, secondo quanto afferma Sos Mediterranée, sono svenuti a bordo della nave e il personale medico a bordo non è riuscito a rianimarli. E' così scattata la procedura di evacuazione medica da parte della Guardia Costiera.

Già ieri la Ong aveva fatto capire i contorni della possibile tragedia, informando che «i sopravvissuti si trovano in condizioni di salute fisica e mentale estremamente vulnerabili». Secondo le prime testimonianze, spiega la Ong, «la barca ha trascorso circa una settimana in mare. I sopravvissuti raccontano che molte persone sono morte e ora risultano disperse». Sempre in Sar libica, Emergency Life Support ha soccorso 52 migranti, sbarcandoli poi a Catania.

Negli ultimi giorni le condizioni meteo favorevoli hanno favorito nuovi viaggi nel Mediterraneo. Un barchino di 7 metri era stato rintracciato e soccorso, durante la notte scorsa, dalla motovedetta Cp319 della Guardia costiera. A bordo del natante, partito dalla Libia, c’erano 42 bengalesi, siriani ed egiziani. I migranti sono stati trasbordati e la carretta è stata lasciata alla deriva. Tutti sono stati portati all’hotspot di Lampedusa dove ieri c'erano 234 ospiti. Sempre ieri, alcune organizzazioni non governative che si occupano di soccorsi in mare, Sos Humanity, Sea Eye, Sea Watch e United4Rescue avevano puntato il dito verso Roma. «Nell’ultima settimana, il governo italiano ha fermato tre navi di soccorso di ong battenti bandiera tedesca. Alla Humanity 1, alla Sea-Watch 5 e alla Sea-Eye 4 è stato impedito di svolgere il loro lavoro di salvataggio sulla base di false accuse».

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