mercoledì 15 febbraio 2023
Solo 7 i sopravvissuti al largo delle coste libiche. La denuncia dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni: oltre 130 le persone già morte da gennaio 2023 nel Mediterraneo Centrale
Alcuni dei corpi ritrovati dai soccorritori della Mezzaluna Rossa libica e dalla polizia locale non lontano da Qasr Al Kayer

Alcuni dei corpi ritrovati dai soccorritori della Mezzaluna Rossa libica e dalla polizia locale non lontano da Qasr Al Kayer - Reuters

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Nel giorno in cui alla Camera è stato approvato il decreto legge Ong con 187 sì, 139 voti contrari e 3 gli astenuti e mentre alle navi delle Ong sono stati assegnati ancora una volta i porti del Nord Italia, Ravenna e Ancona, imponendo loro di allontanarsi dal Mediterraneo centrale un'altra tragedia è avvenuta. 73 persone sono morte annegate in un naufragio al largo della Libia. Lo ha riferito il portavoce dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM), Flavio Di Giacomo. Si parla anche di 62 dispersi.

Finora quello che si sa è che la barca con a bordo 80 persone era partita da Qasr Al-Akhyar, a circa 75 chilometri (46 miglia) a est della capitale, Tripoli, e si stava dirigendo verso l'Europa. Stando a quanto riportato dal portavoce dell'OIM 11 corpi sono stati recuperati dalla Mezzaluna Rossa libica e dalla polizia locale. La stessa agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni ha anche affermato che i "sette sopravvissuti sono tornati sulle coste libiche in condizioni estremamente gravi e sono attualmente in ospedale".

Intanto gli attivisti di Alarm Phone hanno lanciato su Twitter un'allerta per un'imbarcazione con 33 persone a bordo che è alla deriva al largo delle coste di Sfax, in Tunisia, a sole quattro miglia dalla costa. "Le persone ci hanno detto che la barca è alla deriva, ma la Guardia costiera tunisina non è riuscita ad individuarla", ha precisato Alarm Phone, invitando le autorità tunisine a proseguire nelle ricerche. Nel contempo, secondo quanto riportato dalla radio locale Mosaique Fm, la Guardia costiera tunisina ha tratto in salvo un 15enne e recuperato i corpi di altri tre migranti, vittime di un naufragio avvenuto al largo delle coste di Biserta, nel nord del Paese.

Proseguono anche gli sbarchi autonomi di persone migranti a Lampedusa dove sono approdati altri tre barconi con un totale di 118 persone. I soccorsi sono stati coordinati dalla Guardia costiera al largo dell'isola. Sulle prime due barche, avvistate e soccorse a 80 miglia dalla costa, c'erano 38 e 43 migranti. Nella notte altri quattro sbarchi con 170 approdati sull'isola. Tutti sono stati portati all'hotspot dove gli ospiti sono 371, al di sotto del limite massimo fissato in 400.

Naufragi anche sulla rotta spagnola: altre 70 persone migranti morte

Il Mediterraneo centrale rimane la traversata marittima migratoria più mortale del mondo. L'ultima tragedia porta a 130 il numero dei morti dall'inizio di quest'anno, ha affermato l'Oim.

Secondo il Missing Migrants Project dell'agenzia, nel 2022 su quella rotta sono stati registrati più di 1.450 migranti morti e dal 2014 sono stati registrati più di 17mila morti e scomparsi. «Questa situazione è intollerabile. È necessaria un'azione concreta da parte degli Stati per aumentare la capacità di ricerca e soccorso, stabilire meccanismi di sbarco chiari e sicuri, nonché percorsi sicuri e regolari per ridurre i viaggi pericolosi» ha concluso l'Organizzazione internazionale delle migrazioni.

Sul fronte della cosiddetta rotta spagnola l'Ong Caminando Fronteras specializzata in migrazioni nel Mediterraneo occidentale e lungo la rotta Nordafrica-Canarie, ha denunciato che 70 persone, tra cui 12 minori, risultano disperse in due tragedie del mare nell'Atlantico avvenute nei giorni scorsi. "Si tratta di 34 vittime nel caso di un'imbarcazione e di 36 di un'altra", ha spiegato la portavoce di Caminando Fronteras, Helena Maleno.


La prima di queste imbarcazioni, ha aggiunto, era partita il 4 febbraio con 65 persone da un punto della costa africana nord-occidentale in direzione Canarie, ma, rimasta alla deriva, è poi stata trovata in mare da un peschereccio e condotta verso la località di Laayoune (Sahara occidentale), dove è approdata venerdì 10 febbraio. "C'erano solo 31 superstiti, tutti i bambini salvo uno erano morti", ha affermato Maleno.
Il secondo caso riguarda un'imbarcazione con 56 persone salpata venerdì 10 febbraio da Cap Boujdour (Sahara occidentale), naufragata poco dopo la partenza. "In questo caso sono morte 36 persone, tra cui cinque bambini", ha aggiunto. Nel caso di entrambi gli episodi non sono al momento emerse conferme ufficiali delle autorità marocchine. Caminando Fronteras spiega di aver raccolto testimonianze di superstiti di queste tragedie.




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