domenica 22 aprile 2018
In 600 hanno risposto all'appello della Fidas. L'imam: sentiamo il dovere di essere al servizio del bene comune
(Omnimilano)

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Le riserve di sangue sono da rimpinguare? Si fanno avanti i musulmani. Ben 600 di loro, infatti, si sono resi disponibili con la Fidas, l’associazione dei volontari del Vicentino. «Li abbiamo incontrati al Centro islamico di Vicenza nel corso della preghiera del venerdì», fa sapere il presidente Mariano Morbin.

Erano presenti, fra gli altri, l’imam del Veneto e Kamel Layachi, vicepresidente dell’associazione culturale Ettawba. Chiaro l’appello dell’imam di Vicenza, rifacendosi ad un versetto del Corano: «Si salva un’anima, si salva tutta l’umanità». L’imam del Veneto, Layachi, ha rilanciato l’invito all’integrazione anche nel dono. «Viviamo il territorio in cui ci troviamo – ha sollecitato – e ci sentiamo in dovere di essere al servizio del bene comune, di contribuire alla società. Perciò donare il sangue è un atto importante di civiltà e di solidarietà, nonché un modo per manifestare la cultura dell’alterità che ci appartiene.

Ci faremo portatori del messaggio di sensibilizzazione al dono del sangue, perché l’islam ci sollecita a farlo». La Fidas non è la prima volta che fa appello al dono del sangue rivolgendosi alle comunità straniere. «Ci teniamo che questa collaborazione possa dare frutti, perciò abbiamo anche tradotto in arabo il nostro manuale del donatore – informa Morbin – perché è giusto che l’integrazione sia bidirezionale, diversamente non può definirsi vera integrazione».

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