venerdì 1 aprile 2022
Aveva 18 anni all'epoca dell'eccidio. Medaglia d'oro al merito civile, testimoniò al processo a La Spezia davanti al tribunale militare
Il luogo dell'eccidio, oggi Museo della Resistenza, a Sant'Anna di Stazzema (Lucca). I nazi-fascisti fucilarono 560 persone, la più piccola era una neonata di 20 giorni

Il luogo dell'eccidio, oggi Museo della Resistenza, a Sant'Anna di Stazzema (Lucca). I nazi-fascisti fucilarono 560 persone, la più piccola era una neonata di 20 giorni - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

È morta a 96 anni Cesira Pardini, scampata all'eccidio nazifascista di Sant'Anna di Stazzema (Lucca), medaglia d'oro al merito civile per aver messo in salvo, quel 12 agosto 1944, due sue sorelline, Adele e Lilia, e un altro bambino. Nella strage, costata la vita a 560 persone, morirono la madre e altre due sorelle di Pardini, Maria, e Anna, quest'ultima a più piccola vittima della strage: aveva una ventina di giorni di vita. A dare notizia della scomparsa è il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona.

"Ho appreso la notizia della scomparsa di un altra superstite dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema", scrive il primo cittadino su Fb: "Un caloroso abbraccio ai suoi familiari, e un enorme Grazie a Cesira per essere stata una ambasciatrice di Pace e di Memoria".

Cesira Pardini aveva 18 anni quando si verificò la strage. Testimoniando al processo a Spezia davanti al tribunale militare per l'eccidio raccontò: "Mia madre era contro il muro, con Anna in braccio. Abbiate pietà almeno di questa creatura, ha gridato. Quello, era un italiano, ha estratto il revolver e glielo ha puntato alla testa. Mamma ha fatto appena in tempo a dirci di salvarci, di scappare. Si è aperta la porta del fondo. Ho preso l'Adele, la Lilia, ho buttato dentro la Maria, che era tutta a pezzi. Le cadeva un braccio, aveva una gamba staccata. Continuavano a mitragliare da tutte le parti, e noi siamo state immobili, in silenzio...".

"Pardini, medaglia d'oro al valore civile, ha vissuto la barbarie di una strage che ha distrutto un paese intero e gran parte della sua famiglia - commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani - ma è sempre stata ambasciatrice di pace. Le sue parole e la sua vita e testimonianza, come quella di Enrico Pieri scomparso lo scorso dicembre, ci ricordano che non bisogna mai dimenticare, ma ci illuminano anche sull'importanza di guardare avanti ad un futuro senza più guerre in un'Europa solidale che proprio dalle macerie della Seconda guerra mondiale è nata. Un'idea di Europa che assume un significato ancora più rilevante in questo momento, con la guerra che si sta consumando in Ucraina".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: