sabato 6 luglio 2019
Le affermazioni del ministro Salvini riguardo alla missione di salvataggio della Mediterranea alla prova dei fatti
il ministro Salvini e a destra un migrante a bordo della nave Alex della Mediterranea

il ministro Salvini e a destra un migrante a bordo della nave Alex della Mediterranea

COMMENTA E CONDIVIDI

I tre attacchi del ministro Matteo Salvini sul caso della barca a vela Alex & co di Missione Mediterranea che ha soccorso 54 persone giovedì 4 luglio.

Ecco perché sono delle notizie false o inesatte:

SALVINI "Malta ha dato la disponibilità, è un porto sicuro europeo e non si capisce perché questi trafficanti debbano decidere dove andare e non andare".

Quando Malta ha dato la disponibilità con una prima telefonata da un ufficiale del Rescue Coordination Center (Rcc) de La Valletta, la barca Alex & Co si trovava già in zona Sar (Search and Rescue) italiana e all'orizzonte si vedevano le luci di Lampedusa. A distanza di 96 miglia dalla Valletta, a meno di 20 miglia dall'isola italiana, il primo porto sicuro e il più vicino al luogo dove è avvenuto il soccorso.

SALVINI "Gli immigrati presi a bordo da Mediterranea sono in acque libiche, e attualmente sono più vicini di decine di miglia nautiche alla Tunisia rispetto a Lampedusa. Se questa Ong ha davvero a cuore la salvezza degli immigrati faccia rotta nel porto sicuro più vicino, altrimenti sappia che attiveremo tutte le procedure per evitare che il traffico di esseri umani abbia l'Italia come punto di arrivo".

La Tunisia non ha una legge strutturata sul diritto d'asilo, perciò non garantisce automaticamente un porto sicuro tanto che bisogna negoziare caso per caso. Peraltro anche nell'ordinanza del Gip di Agrigento riguardante la comandante Carola Rackete si ribadiva che la Tunisia non ha porti sicuri.

SALVINI "Trentaquattro casse di acqua (confezioni da sei bottiglie da due litri l'una), 54 pasti (primo, secondo, merenda e succo di frutta), quasi 200 coperte termiche, 4 flaconi di materiale disinfettante. Altre 34 casse di acqua sono state rifiutate".

Il comandante della Alex & Co ha rifiutato una seconda consegna di altre 34 casse di acqua, perché avrebbero occupato altro spazio vitale sull'imbarcazione già piena di persone e il problema a bordo non era legato all'acqua in bottiglia da bere, bensì alla mancanza di acqua nei serbatoi a bordo. Mancanza che a lungo andare ha significato non poter più utilizzare gli scarichi del bagno e aggravare notevolmente le condizioni igienico-sanitarie a bordo della Alex & Co.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: