venerdì 21 giugno 2019
Pochi giorni dopo l’incontro con Salvini, il segretario di Stato americano Pompeo declassa Roma È ancora caos in mare: 200 persone alla deriva. E Lampedusa si mobilita per lo sbarco della Sea Watch
Il Dipartimento di Stato Usa boccia l'Italia
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«Il governo italiano non soddisfa pienamente gli standard minimi per l’eliminazione della tratta degli esseri umani». Perciò viene declassato finendo nella nutrita compagnia di Paesi come Albania, Zimbabwe, Mozambico e Zambia. L’accusa non arriva da un’agenzia umanitaria dal cuore tenero, ma dal Dipartimento di Stato Usa, guidato da Mike Pompeo, pochi giorni dopo la stretta di mano con il vicepremier Matteo Salvini. In mare intanto, sono state individuate quasi 200 persone a bordo di almeno tre gommoni alla deriva. Nel rapporto annuale sullo sfruttamento degli esseri umani, gli Usa osservano come «si è registrato un calo nel numero di arresti e una diminuzione delle indagini sulla tratta ».


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I migranti morti nel Mediteranneo e via terra nel tentativo di raggiungere l’Europa dal 1990 ad oggi

Per quanto siano stati promessi degli sforzi, «questi non sono stati decisivi e più sostenuti rispetto al precedente periodo di riferimento» (governo Gentiloni). Quello che certamente l’esecutivo non si sarebbe aspettato è il paragrafo sulla Libia. L’amministrazione Trump, infatti, sembra dare credibilità alle denunce delle organizzazioni non governative. «Per ridurre il flusso di migranti, l’Italia – riassume il Dipartimento – ha continuato le operazioni di addestramento della Guardia costiera libica e ha fornito ulteriori navi per il pattugliamento, così come altri Paesi membri dell’Ue».


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I rifugiati giunti in Italia, Francia, Belgio e Andorra grazie ai corridoi umanitari di Sant’Egidio, Cei e Fcei

Tuttavia, «molte Ong europee e internazionali hanno criticato questo sforzo», riportando le «severe condizioni di insicurezza e diritti umani all’interno della Libia e nei centri di detenzione». Il dossier è stato firmato dal segretario di Stato Pompeo, con il coordinamento dell’ambasciatore John Cotton Richmond, direttore della Sezione antitratta del Dipartimento e per oltre un decennio analista Onu e procuratore federale presso l’Unità contro il traffico di persone.


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Le persone morte in mare da giugno 2018 ad oggi lungo la rotta del Mediterraneo verso l’Europa

Unica consolazione, tra gli otto 'eroi umanitari' globali indicati dagli Usa, due lavorano in Italia: suor Gabriella Bottani e Roseline Eguabor. Per il Dipartimento, suor Bottani è un modello di riferimento attraverso il network Thalitha Kum, che in oltre 77 Paesi è in prima linea nella prevenzione, nel contrasto, e nella cura delle vittime della tratta.

Anche Roseline Eguabor, mediatrice culturale e imprenditrice sociale, è indicata come un esempio per il suo impegno nell’assistenza soprattutto alle donne nigeriane vittime del business della prostituzione. Tra le critiche mosse da Washington certo non passa inosservata la denuncia sulle espulsioni dei migranti. Nonostante procedano a rilento, secondo il Dipartimento seppure «le Ong e le organizzazioni internazionali hanno segnalato numerose vittime perché ottenessero assistenza dalle istituzioni, il governo prima del rimpatrio forzato non ha valutato costantemente i rischi per le potenziali vittime, espulse verso Paesi in cui potevano subire ritorsioni ».


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Le persone morte in mare, da gennaio nelle traversate pericolose con un aumento di donne e bambini

A peggiorare le cose, secondo il dossier, il fatto che «il governo non ha mantenuto una banca dati consolidata su indagini, azioni penali, condanne e di trafficanti o delle loro vittime». Una carenza rilevata dal Greta, il Gruppo di esperti antitratta presso il Consiglio d’Europa. Dal Mediterraneo, intanto, non arrivano buone notizie. Mentre Sea Watch rimane bloccata a tre miglia dalle acque territoriali italiane e chiede incessantemente l’assegnazione di un porto sicuro, giunge una conferma: il ritorno delle 'navi madre'. Sia Colibrì, l’aereo di Sea Watch, che velivoli militari hanno avvistato in acque di competenza maltesi, ma 25 miglia da Lampedusa, un barchino abbandonato senza motore con circa 30 persone; un altro barcone con 120 persone è stato segnalato in zona di ricerca e soccorso (Sar) libica. Vi sarebbero poi altri due gommoni in difficoltà, di cui uno affondato e del quale nulla si sa circa eventuali superstiti.


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Il tasso di mortalità del 2018 considerato solo il Mediterraneo centrale. Nel 2017 era 1 su 38

E a Lampedusa il parroco ha deciso di dormire all’addiaccio 'finché non sarà consentito ai 43 della Sea Watch di scendere a terra in un porto sicuro'. Don Carmelo La Magra ha trascorso la notte con un gruppo di volontari del Forum Solidale Lampedusa a cui si sono aggiunti alcuni turisti. «Il nostro – ha detto il sacerdote – è un semplice gesto di solidarietà nei confronti di persone che stanno soffrendo inutilmente».

Calo nel numero di arresti e nelle indagini sul traffico di esseri umani, Washington critica la collaborazione con la Guardia costiera libica e l’esclusione delle navi Ong che soccorrono

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