venerdì 7 giugno 2019
Il famoso bandito sardo era tornato in carcere 6 anni fa, accusato di traffico di droga. Ma le motivazioni della sentenza d'appello non sono ancora state depositate e la misura cautelare è decaduta
Graziano Mesina appena arrivato a Orgosolo dopo la sua liberazione per decorrenza dei termini (Ansa)

Graziano Mesina appena arrivato a Orgosolo dopo la sua liberazione per decorrenza dei termini (Ansa)

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Graziano Mesina, passato alla storia come la primula rossa del banditismo sardo per lunghi anni sempre sfuggito alla cattura, di nuovo in carcere a Nuoro per traffico internazionale di droga, è stato scarcerato per decorrenza dei termini. Questo perché le motivazioni della sentenza d'appello, infatti, non sono ancora state depositate, facendo dunque decadere la misura cautelare. Arrestato 6 anni fa perché ritenuto a capo dell'organizzazione, Mesina era stato poi condannato a 30 anni per traffico di droga nel processo d'appello svoltosi a Cagliari nel 2018. Con l'arresto nel 2016 gli era stata revocata la grazia.

A 77 anni, Grazianeddu torna dunque un uomo libero. Una gioia che aveva già assaporato con la grazia concessa nel 2004 dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con la quale fu dato un colpo di spugna a tutta la sua lunga carriera criminale. Nato a Orgosolo nel 1942, Mesina è stato uno dei principali esponenti del banditismo sardo nel Novecento, coinvolto in numerosi crimini che gli erano costati l'ergastolo e protagonista anche di innumerevoli evasioni. Al processo d'appello a Cagliari aveva rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali si era dichiarato innocente. "Quando ho commesso reati - aveva detto davanti alla Corte - me ne sono sempre fatto carico e non sono mai stato capo neppure negli anni Sessanta. Ma dopo la grazia non ho mai fatto nulla di ciò di cui vengo accusato".

"Finalmente respiro l'aria del mio paese. Sono felicissimo, non me lo aspettavo". Sono le prime parole di Graziano Mesina rilasciate al suo arrivo a Orgosolo (Nuoro) con l'avvocata Beatrice Goddi, dopo la scarcerazione. "È tutto cambiato in sei anni. Stavo andando alla vecchia caserma, anche quella è nuova", ha detto con un sorriso Graziano Mesina prima di entrare nella nuova sede che ospita la stazione dei carabinieri di Orgosolo (Nuoro), inaugurata a fine maggio. Dopo aver lasciato il carcere nuorese di Badu 'e Carros, Mesina è arrivato nel suo paese natio alle 17.30. Per lui, in attesa della sentenza definitiva della Cassazione, è stato disposto l'obbligo di firma giornaliero e non potrà uscire dalla propria abitazione dalle 22 alle 6.

"Dal giorno del suo arresto nel giugno del 2013 ad oggi sono sei anni esatti e Graziano Mesina è ancora in attesa di giudizio - ha spiegato l'altra sua avvocata, Maria Luisa Venier -. Deve uscire dal carcere per decorrenza dei termini della custodia cautelare. La legge dice che un cittadino in Italia non può essere detenuto più di sei anni in condizione di misura cautelare. E Mesina è ancora in attesa di giudizio: la sentenza della Corte d'appello di Cagliari con le motivazioni non è stata ancora depositata. Per cui la Corte d'appello ha disposto la scarcerazione. Ora resta libero fino alla sentenza definitiva della Cassazione".

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