martedì 29 aprile 2025
A Roma vertice italo turco. Accordi su Difesa ed energia, accenno ai «diritti umani». L'obiettivo di 40 miliardi di interscambio. Pd e Avs: la premier in silenzio su arresti di oppositori del rais
Meloni-Erdogan, l'intesa sugli affari e l'impegno per la pace nei conflitti

marco iacobucci / ipa-agency.net

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«La dichiarazione congiunta che adottiamo conferma la solidità dei nostri rapporti» e «getta le basi per rafforzare ancora di più il nostro partenariato». Parlando alla stampa, la premier Giorgia Meloni assicura che le attese della vigilia hanno trovato conferma e che gli obiettivi (anzitutto quello di «rafforzare la cooperazione» economica e commerciale) del quarto vertice intergovernativo col presidente della Turchia Recep Tayyp Erdogan sono stati messi nero su bianco in un documento in cui - va segnalato - i due governi assumono peraltro l’impegno a «a sostenere i tre pilastri del sistema delle Nazioni Unite, ovvero pace e sicurezza, sviluppo e diritti umani». A mezzogiorno, nel verde di Villa Doria Pamphilj, Meloni ed Erdogan si parlano vis-à-vis fra le mura seicentesche del Casino del bel respiro. Quindi l’incontro si allarga alle delegazioni ministeriali ufficiali (per la parte italiana 6 ministri, compresi Matteo Piantedosi e Giancarlo Giorgetti, due vice e due sottosegretari) e infine ha luogo lo scambio degli accordi, con l'adozione di una dichiarazione congiunta. Poi i leader si spostano all’hotel Parco dei Principi, per partecipare al Forum di dialogo imprenditoriale fra i due Paesi.

Sintonia sui dossier di Ucraina e Medio Oriente

Meloni ed Erdogan discutono «delle grandi crisi geopolitiche, in cima alle priorità». La premier ringrazia il presidente turco «per l’opera di mediazione portata avanti» rispetto all’invasione russa in Ucraina. Lui ribadisce il «sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità ucraina», assicurando «ogni sforzo possibile per una soluzione per la sicurezza nel Mar Nero». Meloni ritiene «che l’incontro a San Pietro tra Trump e Zelensky possa rappresentare un punto di svolta» e ribadisce il «pieno sostegno agli sforzi del presidente Trump per arrivare a una pace giusta e duratura». Nell’attesa, entrambi rinnovano «l’appello a un cessate il fuoco immediato e incondizionato, che duri il tempo necessario ad avviare un serio percorso e reali trattative di pace». Inoltre, aggiunge la premier, «abbiamo appreso di una nuova dichiarazione unilaterale russa per una tregua di tre giorni. Ne prendiamo atto, ma è un’altra cosa rispetto a ciò che è necessario». Perciò, avverte, «rinnoviamo l’auspicio che la Russia dimostri concretamente la sua volontà di perseguire la pace, come ha saputo fare l’Ucraina». Ancora, «abbiamo avuto uno scambio sul Medio Oriente, in particolare su Gaza, dove assistiamo a una situazione sempre più tragica», riferisce Meloni, insistendo sulla necessità di «un piano di ricostruzione credibile della Striscia» e di «un quadro di pace e di sicurezza duratura a livello regionale».

«Arrivare a interscambio di 40 miliardi»

Il clima fra i due leader è cordiale. Erdogan ringrazia per l’ospitalità la «mia stimata amica Meloni» e dice esplicitamente che «non ci sono dubbi sul fatto che economia e commercio siano il motore dei rapporti» fra Ankara e Roma. Attualmente, snocciola la premier, l’Italia è il primo partner commerciale della Turchia nel Mediterraneo, il secondo in Europa, con un interscambio cresciuto da 26 miliardi nel 2023 a oltre 32 nel 2024». Il nuovo obiettivo, fissato dai due leader, è di «raggiungere i 40 miliardi di dollari. Richiede molto lavoro, ma entrambi possiamo contare sul dinamismo delle nostre aziende». Al momento, in terra turca operano oltre 400 imprese italiane. E in virtù dei nuovi accordi, la sinergia pare destinata a crescere in diversi settori: dalla Difesa alla «collaborazione energetica per l’approvvigionamento di gas naturale»; e ancora nella ricerca spaziale; su infrastrutturale e trasporti, a partire dall'alta velocità ferroviaria; nella valorizzazione delle ricchezze culturali e archeologiche e nello sport. Un’intesa chiave, citata dalla premier, è la scelta di «Baykar Technologies di acquisire Piaggio Aerospace e di dar vita, insieme a Leonardo Spa, a un’alleanza italo-turca nel settore della produzione di sistemi aerei senza pilota».

La collaborazione in materia di migranti

«Continueremo inoltre a collaborare con l’Italia nella lotta all’immigrazione irregolare», garantisce Erdogan. E Meloni lo ringrazia, osservando come quella cooperazione stia già «funzionando molto bene, visto che ha portato in questi anni al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche». Rispetto al quadro generale, i due discutono pure di «lotta contro le organizzazioni criminali, contro il terrorismo e i trafficanti di esseri umani».

Le opposizioni: silenzio sugli arresti arbitrari

Le opposizioni lamentano il silenzio sulla situazione in Turchia: «Meloni stringe la mano all’ennesimo autocrate in nome degli affari- incalza la deputata dem Laura Boldrini . Nessun accenno al caos democratico che la Turchia sta vivendo, né all'arresto arbitrario del sindaco di Istanbul Imamoglu e alle manifestazioni di protesta». Le fa eco Nicola Fratoianni, di Avs: «Meloni non dimentichi le migliaia di dissidenti incarcerati da quel regime». E l’eurodeputato dem Dario Nardella rincara la dose: «Meloni non dice una parola su quella repressione, è vergognoso. Intervenga il presidente Mattarella».

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