giovedì 23 maggio 2019
La commemorazione a 27 anni dalla morte del giudice Falcone. A Palermo arriva la nave della Legalità: migliaia di studenti contro le mafie
Mattarella: «La Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime»
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È arrivata a Palermo la Nave della Legalità, con all'esterno le grandi foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e con a bordo 1.500 studenti, salpata mercoledì dal porto di Civitavecchia. Dopo una notte di navigazione, è giunta nel capoluogo siciliano, nel giorno del 27esimo anniversario della strage di Capaci. I giovani, che sono scesi al grido di "Giovanni e Paolo" e "Lezione di vita, lezione di coraggio, questo per noi il 23 maggio", sono stati accolti da altri ragazzi sulla banchina e, tra gli altri, da Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso da Cosa Nostra il 23 maggio del 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. "È diventato un giorno in cui i ragazzi di tutti Italia si confrontano, parlano di legalità e di libertà: questo per noi è il 23 maggio", ha affermato Maria Falcone, che è presidente della Fondazione Falcone. Presente anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha però disertato la seguente cerimonia nell'aula Bunker. In mattinata il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell'Interno Matteo Salvini, arrivati nel luogo della strage, hanno deposto una corona d'alloro sotto la Stele dedicata al giudice e agli uomini della scorta. Il premier ha poi visitato il "Giardino della memoria".

Il presidente della Repubblica: «Lo Stato si inchina alle vittime della mafia»

"A 27 anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio - ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari".

Il Capo dello Stato ha ringraziato "quanti una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l'indifferenza che le sono complici. I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli - a loro avversi - delle istituzioni democratiche e della legalità". "Il loro sacrificio - ha aggiunto il Capo dello Stato in riferimento a Falcone e Borsellino - è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell'azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie". La "riscossa - ha proseguito - ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia".

"Io continuo a sostenere che il primo problema per la sicurezza del paese è la mafia" ha affermato tra gli applausi il Capo della Polizia Franco Gabrielli all'aula bunker di Palermo dove si stanno svolgendo le commemorazioni per il XXVII anniversario della strage di Capaci.

Durante il viaggio si era svolto sulla nave il dibattito sul tema della legalità al quale hanno preso parte i ragazzi. Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, ha voluto ribadire come sia importante vedere tutti questi studenti "che non hanno paura" e lottano "perché sono puri" per la legalità e contro tutte le mafie.

Per il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, "le mafie devono essere combattute non solo con la repressione, ma tutti si devono attivare per impedire che esse entri nei flussi dove circola il denaro. Perché - ha specificato - le mafie stanno cambiando pelle, non sparano più ma sono infiltrate negli affari".

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha poi sottolineato che "l'Italia ha un passato pieno di ferite ancora aperte. La grandezza è prendere quella storia fare delle leggi che siano le migliori al mondo. Questa è la direzione verso cui stiamo andando".

Tra gli altri presenti al dibattito l'Autorità garante dell'Infanzia e dell'adolescenza, Filomena Albano, l'ex presidente del Senato, Piero Grasso e la presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni.

Anche Orlando diserta la cerimonia nell'aula Bunker

Intanto, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dopo le defezioni del presidente della Regione Nello Musumeci e quello dell’Antimafia Claudio Fava, ha deciso di disertare la cerimonia di commemorazione per le vittime della strage di Capaci nell'aula Bunker, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra. Lo ha annunciato lo stesso Orlando, accogliendo all'ingresso dell’Aula il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Mi ero augurato - ha dichiarato il primo cittadino - che qualsiasi presenza istituzionale oggi a Palermo e all'Aula Bunker non si trasformasse in occasione per comizi pre-elettorali. Ho appreso che purtroppo non sarà così col previsto intervento di chi solo tre giorni fa ha attaccato i magistrati siciliani". Il riferimento è alle parole di Salvini contro i procuratori di Agrigento in merito alla vicenda della nave Sea Watch.

In tutta Italia sono più di 70mila i ragazzi che nel corso della giornata partecipano alle iniziative della manifestazione #PalermoChiamaItalia, promosse dal ministero dell'Istruzione e dalla Fondazione Falcone. Tra le principali, oltre a quella nell'Aula bunker dell'Ucciardone, una parte dei giovanissimi andrà in piazza Magione, uno dei luoghi della giovinezza di Falcone e Borsellino. Nel pomeriggio i cortei da via D'Amelio e dall'Ucciardone verso l'Albero Falcone.

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