
Ansa
I morti sul lavoro non possono lasciare indifferenti, la questione salari che va affrontata per risolvere le diseguaglianze con un occhio particolare anche ai salari di migranti, il rischio che i dazi abbiano effetti negativi sull’Italia. Sergio Mattarella, a due giorni dalla Festa del Lavoro, parla ai lavoratori dell’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina affrontando il tema della «piaga che non accenna ad arrestarsi» dei morti sul lavoro, chiedendo un rafforzamento dell’impegno per aumentare la sicurezza nel lavoro. Il lavoro infatti «non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona. Il lavoro non può separarsi mai dall'idea di persona, dall'irriducibile unicità e dignità di ogni donna e di ogni uomo». Fondamento della Repubblica, ricorda Mattarella, «il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. Il lavoro è stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare». Il nostro Paese si è contraddistinto sempre, fa notare ancora Mattarella, per «il confronto tra le parti sociali, il dialogo favorito dalle istituzioni, che è stato nella nostra storia - con intese dal valore epocale - un volano di progresso civile, sociale, economico. Il dialogo tra imprese e sindacati ha molti ambiti in cui può svilupparsi». Conviene sempre insomma investire nel dialogo, aggiunge, «aiuta a raggiungere mete di progresso, come è stato con l'invenzione, nel secolo scorso, dello Stato sociale».
E parlando di lavoro non si può non parlare di salari. Salari che sono «fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall'innovazione, dal progresso. Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l'Italia», prosegue il presidente della Repubblica, aggiungendo che «l’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008». Salari che per quanto riguarda i migranti «risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali, se non con fenomeni scandalosi come il caporalato, che va contrastato con fermezza».
Inoltre il presidente Mattarella interviene anche sulle conseguenze che i dazi possono avere non solo sull’economia, ma anche nella vita delle persone. «Si affacciano nuovi rischi, derivanti dalle prospettive di ampio ricorso ai dazi, antica forma di prove di forza – sottolinea ancora Mattarella - che possono ostacolare il diritto all'accesso alle cure, alla salute, per ogni popolo del mondo, specialmente i più poveri e fragili. Prospettive che, inoltre, producono effetti negativi sull'economia globale. Effetti che possono interpellare anche il nostro Paese».