giovedì 12 ottobre 2017
Il sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola e il direttore regionale di Lidl Italia Markus Rose, davanti alla nuova foto esposta nel punto vendita Lidl di Camporosso, in provincia di Imperia

Il sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola e il direttore regionale di Lidl Italia Markus Rose, davanti alla nuova foto esposta nel punto vendita Lidl di Camporosso, in provincia di Imperia

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Dopo la bufera di polemiche sui social media e sui giornali di carta sul caso Lidl e la "sparizione" delle croci sulle Chiese, la catena di supermercati tedesca fa retromarcia e trova una soluzione pratica per placare gli animi. Oggi 12 ottobre 2017 la gigantografia appesa all'ingresso del supermercato Lidl di Camporosso, in provincia di Imperia è stata sostituita con un'altra immagine: al centro sempre il borgo incantevole di Dolceacqua e le sue chiese, questa volta con le croci ben visibili.

Dopo l'affissione del nuovo poster c'è stato anche un gesto distensivo: una stretta di mano tra il sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola e il direttore regionale di Lidl Italia, Markus Rose, che nella notte tra l'11 e il 12 ottobre si è adoperato per mantener fede alla parola data: "Sostituiremo l'immagine" aveva detto.

Si tratta di un "happy end"? Difficile dirlo, fatto sta che Lidl, dopo essere stata inondata da tante proteste, ha scelto di correre ai ripari. Tutto era scaturito da una richiesta semplice quanto rigorosa dell'Amministrazione di Dolceacqua inviata ai vertici della catena di supermercati tedesca: rimuovere immediatamente dal punto vendita di Camporosso l'iniziale gigantografia - a tutta parete - che nel ritrarre una delle bellezze del nostro Paese, ne aveva fornito un'immagine falsata, con le sue belle Chiese senza le croci, appunto.

Un simbolo religioso, forse, scomodo? Inizialmente si era pensato a un fotoritocco voluto e messo a punto come strategia di marketing dalla stessa Lidl che già un mese fa - per un caso analogo riguardante le chiese di Santorini e le croci rimosse - aveva esplicitato, come policy aziendale, di evitare "l'utilizzo dei simboli religiosi sui nostri imballaggi per mantenere la neutralità in tutte le religioni". Ma - col passare delle ore e il montare delle proteste sui social media - la catena di supermercati tedesca - contattata da Avvenire - aveva precisato che non si era trattata di una "strategia di marketing", bensì di "una svista".

"Nello specifico, l’immagine di Dolceacqua è stata acquistata da un database fotografico, stampata e affissa in punto vendita - avevano spiegato quelli di Lidl -. Non ci siamo accorti che l’immagine acquistata non presentava le croci. Nessuna strategia di marketing quindi, ma una semplice svista di cui ci scusiamo sia con i nostri clienti che con gli abitanti di Dolceacqua. Come già comunicato al sindaco, l'immagine verrà rimossa e sostituita immediatamente". E così è stato.

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