martedì 6 ottobre 2020
La giornalista Veronica Passeri in "Penelope alla peste" raccoglie le voci di chi non si è arresa: l'anestesista, la psicologa, la studentessa, l'anziana...
Una donna prova la temperatura

Una donna prova la temperatura - Ansa

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Quattordici storie di donne nella quarantena: ognuna con la sua esperienza, mai banale, da raccontare. Sono belli e profondi i ritratti che Veronica Passeri raccoglie nel suo "Penelope alla peste" (Castelvecchi, pagg. 96, euro 13,50), con un riecheggiare di uno dei più noti libri di Oriana Fallaci, "Penelope alla guerra". E in effetti di una guerra si è trattata: lotta quotidiana per tenere insieme lavoro e famiglia, resistenza all'ansia e alla paura. C'è l'anestesista Barbara, che nei giorni più drammatici, quando già gli ospedali scoppiavano di malati lanciò il suo urlo dai social "C'è troppa gente in giro". C'è la piccola Irene, 6 anni, che di colpo non sa più che fine hanno fatto i nonni e la porta accanto, nello stesso pianerottolo, prima sempre aperta per lei, ora resta dolorosamente sbarrata. E poi Piera, che a 71 anni lavora in un centro per donne maltrattate, dorme con il telefonino in mano perché aspetta che un'altra donna, chiusa in casa con un marito violento, la richiami e finalmente chieda aiuto.

E poi l'ostetrica Cinzia, che vede partorire le sue donne da sole. La psicologa Nicole che raccoglie i fantasmi di medici e infermieri a fine turno. Rosanna, che i suoi 86 anni li festeggia chiusa dietro un vetro e ogni volta che sente un'ambulanza sobbalza e le sembra di tornare al 1943...

Sono storie vere, raccontate in prima persona e raccolte da Veronica Passeri con lo sguardo e la penna di giornalista, che ripercorrono la sofferenza, ma anche la grande resilienza delle donne italiane. "Racconta di momenti difficili della nostra storia e delle nostre vite, il bel libro di Veronica - scrive l'inviata Rai Giovanna Botteri nella prefazione - . Fatti di paura, di coraggio, anche di speranza. E di consapevolezza. Perché di fronte alla minaccia, alla morte, le donne sono capaci di fare le differenza".

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