lunedì 9 novembre 2020
In un nuovo libro don Ginami (Fondazione Santina) racconta l'inaugurazione di un'ala dell'orfanotrofio con i soldi raccolti nella città martire del covid. Il ricavato agli anziani malati calabresi
Un missionario e quel legame di dolore tra Bergamo e il Kenya
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La crocifissione di Bergamo deve produrre risurrezione, come crocifissione è ingiustizia, in ogni parte del mondo. Perché la morte non avrà l’ultima parola. Da questa convinzione profonda nasce il nuovo progetto della Fondazione Santina e del suo presidente, monsignor Luigi Ginami.

Sacerdote bergamasco, don Gigi, come ama farsi chiamare, ha realizzato decine e decine di azioni di solidarietà nel Sud del Mondo, dal Messico al Vietnam. Gesti compiuti non a distanza di sicurezza. Perché don Gigi va concretamente a “toccare la carne di Gesù”, i poveri. Lo ha fatto anche stavolta, nonostante la pandemia, recandosi in Kenya.

La missione è raccontata nel nuovo libretto della Fondazione, Bendera, per la collana “Volti di speranza”.

“È un viaggio particolarissimo, quello in Kenya raccontato da don Gigi Ginami in questo volumetto: è il numero quarantaquattro in una lunga catena di viaggi di solidarietà, ma è anche il primo dell’era Covid, che ha cambiato modi di vivere e scale di valori, rendendo più stridenti le contraddizioni tra chi ha troppo e chi manca di tutto. Un viaggio di andata e ritorno, da un paese segnato dalla pandemia a un paese in cui si continua a morire non tanto per covid ma per fame, per malaria o per le punture dei serpenti”, scrive Vania De Luca, giornalista de Rai News 24 nella prefazione di Bendera.

E aggiunge: “Questo viaggio in Kenya ha molti scopi dichiarati: l’inaugurazione di un dormitorio nell’orfanotrofio di Mambrui, un nuovo incontro, sempre dolce, con la piccola Santina e una preghiera sulla tomba di sua madre Everlyne, una sosta nei luoghi dove Silvia Romano è stata rapita e la fede cristiana spesso è odiata, la visita alle capanne di 10 bambini adottati a distanza e l’individuazione di 10 nuove famiglie per il triennio 2021-23. È un viaggio in luoghi geografici precisi, pieno di persone che hanno volti e nomi precisi, ma è anche un viaggio interiore alla ricerca della forza per ri-partire. Forse è proprio questo ultimo punto a suggerire una chiave di lettura particolarmente interessante. Se una Bergamo crocifissa ha costruito l’orfanotrofio di Mambrui, da una Mambrui crocifissa può arrivare l’aiuto a Bergamo (simbolo di tutte le città di cui è fatto l’occidente) a dare significato alle cose. La ri-partenza di don Gigi che dall’Africa fa rientro in Italia si può leggere così come il simbolo della ri-partenza dell’umanità intera che nella disgrazia del Covid si riscopre parte di una stessa natura, di una stessa famiglia, di uno stesso destino, e che invece di chiudere gli occhi - come ha spesso fatto – li apre, e allarga le braccia, e tende le mani. Nel rovesciamento di prospettiva, in cui i ricchi si scoprono poveri e tra i poveri si trova ricchezza di umanità e di senso, è la chiave di volta per costruire – insieme - un futuro più giusto”.

Qui è possibile leggere gratuitamente il libro.

Chi deciderà di acquistarlo, al costo di 5 euro direttamente dal sito della Fondazione, non solo scoprirà il coraggio di una donna, Bendera, a cui un’altra pandemia, l’Aids, ha strappato la piccola Zenabo. Avrà anche la possibilità di contribuire a finanziare un importante intervento per gli anziani colpiti dal Covid in Calabria, diventata in questi giorni “zona rossa”. È il secondo fatto in Italia dalla Fondazione nel corso della crisi sanitaria, dopo quello per l’ospedale di Bergamo, città-epicentro della prima ondata.


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