martedì 11 marzo 2025
Pubblicata dal Ministero dell'Istruzione e del Merito la bozza delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo. Ora parte il dibattito pubblico
Latino e Intelligenza artificiale nella scuola di domani

Latino e Intelligenza artificiale nella scuola di domani - ICP

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La scuola di domani sarà un mix di tradizione e innovazione, con il Latino e l'Intelligenza artificiale a segnare idealmente il perimetro delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, prodotte dalla commissione ministeriale, incaricata dal Ministero dell'Istruzione e del Merito di aggiornare i “programmi” datati 2012. La bozza è stata pubblicata sul sito del Mim e sarà la base di partenza della discussione pubblica che, dai prossimi giorni, coinvolgerà associazioni professionali e disciplinari, associazioni dei genitori e degli studenti e le organizzazioni sindacali della scuola. Le nuove Indicazioni nazionali entreranno in vigore dall'anno scolastico 2026-2027.

Alunno al centro del sistema scolastico

La premessa culturale generale delle nuove Indicazioni sottolinea la centralità dell'allievo nel sistema scolastico, ispirandosi ai principi costituzionali e mirando a uno sviluppo completo e bilanciato di tutte le sue facoltà. Confermando le indiscrezioni delle scorse settimane, ecco il ritorno del Latino alla scuola media (a partire dalla seconda) «per collegare il mondo che si è espresso in latino con l'esperienza degli studenti e con la realtà contemporanea - si legge nelle Indicazioni - instaurando una virtuosa dinamica di acquisizione del passato, comprensione del presente e confronto con le sue istanze, preparazione per il futuro. Il latino va scoperto come opportunità e risorsa per la formazione in vista della scuola secondaria di secondo grado; va riconosciuto il ruolo giocato nello sviluppo della tradizione europea, distinguendo criticamente elementi di continuità e di discontinuità tra il testo antico e le forme della sua ricezione e va individuato nella cultura antica un possibile e vantaggioso punto di partenza per il confronto con altre tradizioni, lingue e culture».

Leggere «almeno» tre libri all'anno

Particolare cura è dedicata, nelle nuove Indicazioni, alla lettura («Almeno tre libri all'anno») e allo studio delle poesie a memoria. E ancora, una maggiore attenzione allo sviluppo delle competenze Stem, l'introduzione delle classi con metodo Montessori alle medie, più importanza all'educazione civica, con un focus su relazioni di genere, rispetto e convivenza civile, un rafforzamento della scrittura manuale e della calligrafia come strumento di sviluppo del pensiero critico e riflessivo e della creatività, con un'attenzione particolare a musica, arte e narrazione.

Educazione alla cittadinanza digitale

È prevista, infine, anche un'integrazione prudente e critica dell'IA nella didattica, con un ruolo centrale degli insegnanti nella mediazione accompagnata da percorsi di educazione alla cittadinanza digitale per favorire un uso consapevole delle tecnologie. «Gli insegnanti - si legge nel documento - hanno il dovere di conoscere e capire le potenzialità della IA. E in aula di spiegare le logiche di funzionamento di dispositivi e piattaforme. Nell'era dell'IA, la scuola dovrebbe formare un pensiero capace di valutare attentamente le technai facendone cogliere presupposti ed impensati. L'IA offre certamente grandi opportunità per l'istruzione a condizione che il suo uso sia guidato da chiari principi etici. Per conseguire il suo pieno potenziale, essa dovrebbe essere integrata in un contesto in cui le dimensioni umane e sociali dell'apprendimento siano rafforzate e non “sostituite” e in cui prevalga una mediazione chiaramente orchestrata dalla persona dell'insegnante».

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