giovedì 4 aprile 2024
Gli attacchi alla sinistra: vuole governare anche quando perde e non aiuta Ilaria Salis. L'impegno a mantenere nel 2025 il taglio del cuneo fiscale, Le voci: alla Ue alla fine vorrebbe Draghi
La presidente del Consiglio Melni ha ricevuto a Palazzo Chigi 4 squadre di volley femminile esibendosi anche in un colpo di bagher.

La presidente del Consiglio Melni ha ricevuto a Palazzo Chigi 4 squadre di volley femminile esibendosi anche in un colpo di bagher. - ANSA

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Giorgia Meloni tocca altezze mai raggiunte. Di mattino si esibisce a pallavolo, accanto alle campionesse delle 4 squadre italiane femminili che si sono distinte nei tornei europei (Conegliano, Milano, Chieri e Novara) ricevute a Palazzo Chigi, con lo storico cortile trasformato per mezz’ora quasi in un palazzetto, e scherza sulle foto che ha dovuto fare accanto alle “gigantesse”, lei che alla Stampa estera aveva confessato di aver sognato da giovane di «fare la nazionale di volley».

Il meglio, per così dire, arriva però a sera, quando la premier torna nel salotto (“amico” secondo le opposizioni, tanto che si dice che lei vorrebbe solo lì l’eventuale duello tv con Elly Schlein, che l’aveva preceduta di 24 ore) di Bruno Vespa e parla di tanti temi, dal caso Salis al premierato passando per la vicenda Bari, per sferrare nuovi attacchi ai dem e alla sua leader. Ma alla fine la frase più a effetto la tira fuori sulle riforme: «Vogliamo introdurre anche l’elezione diretta del presidente della Repubblica? Io non sono contraria», chiarisce, confermando che quella era la sua idea iniziale prima di ripiegare sul premierato, che comunque «non tocca le prerogative del capo dello Stato» (particolare: si dice «laica» poi sul tema del ballottaggio ). Premierato che continua a difendere imputando alla sinistra che «loro vogliono un sistema in cui il Pd riesce a governare anche quando perde le elezioni». E la sinistra la tira in ballo anche sulla vicenda di Ilaria Salis, la maestra detenuta da 13 mesi a Budapest: «La campagna politica che la sinistra sta mettendo in piedi rischia di non aiutarla. Do you know stato di diritto? Do you know autonomia della magistratura?», sono le domande che retoricamente si pone la premier, convinta che il governo possa «intervenire solo a sentenza passata in giudicato».

Molta attesa c’era, ovviamente, per le domande sui rapporti con Matteo Salvini. Il loro rapporto «non è affatto pessimo», dice, e conferma le partite a burraco con la sua fidanzata, Francesca Verdini. autodefinendosi «molto competitiva» anche quando gioca a carte. Ma si mostra “fredda” sulla condivisione del piano-casa annunciato dal ministro leghista (vedi sopra), aggiungendo un indicativo «se ognuno alza la sua bandierina, ci ritroveremo di nuovo la sinistra». Non è escluso che possa diventare un nuovo fronte di frizioni, dopo quello sui rapporti con Putin appena archiviato con la mozione di sfiducia contro di lui respinta dalla Camera (a proposito: Daniela Santanchè non è invece mai citata in quasi un’ora).

Sul resto Meloni conferma il taglio del cuneo contributivo nella manovra 2025, rivendica i test psicoattitudinali su cui, sostiene, «la maggioranza dei magistrati è d’accordo» e annuncia «l’abolizione del tetto per i dipendenti del comparto sanitario». Poi si ritorna alle Europee. «Se vogliamo fare un favore alla sinistra allora ci mettiamo a litigare, a fare campagna elettorale», afferma la leader di Fdi ed Ecr, che lancia un avvertimento diretto agli alleati in Italia e fuori: «Ho costruito una doverosa collaborazione istituzionale con Von der Leyen, perché devo portare risultati per l’Italia. Dopodiché - spiega - le elezioni sono altra cosa. Lei è la candidata del Ppe, io sono presidente dei Conservatori, dobbiamo decidere se avremo un nostro candidato». Ma, dietro le quinte, già da giorni ha ripreso quota una voce: il piano segreto di Giorgia sarebbe candidare, dopo il voto, Mario Draghi: difficile da respingere per chiunque, a partire da Salvini che (a differenza sua) ci fece un governo assieme, e soprattutto capace di essere utile all’Italia. Infine, in chiave sempre europea, Malagò (Coni) annuncia: la premier andrà a Parigi per le Olimpiadi.

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