Un'operazione antimafia dei carabinieri - undefined
Operazione contro il narcotraffico internazionale dei Carabinieri e della Dda di Napoli, che hanno sgominato due associazioni a delinquere che importavano droga dall'Olanda e dalla Spagna per le piazze di spaccio del Napoletano, tra cui quella del Parco Verde di Caivano. 29 gli arrestati per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini di spaccio.
Per trasferire la droga senza destare sospetti veniva utilizzata anche un'ambulanza dai narcotrafficanti arrestati dai carabinieri e dalla Dda di Napoli. La prima delle due organizzazioni era capeggiat dai fratelli Vincenzo e Salvatore Della Monica e da Michele Nacca che, in segno di rispetto, si era fatto tatuare su una spalla le iniziali dei narcos Raffaele Imperiale, Bruno Carbone (stretto collaboratore del narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale e come quest'ultimo ora collaboratore di giustizia) e Raffaele Mauriello, tutti e tre arrestati a Dubai. Imperiale a Dubai aveva comprato un'intera isola (artificiale) con i soldi del narcotraffico.
Determinante, per fare luce sull'esistenza delle due bande, è stato il monitoraggio di Bruno Carbone, arrestato in Siria nel corso delle indagini cominciate nel 2017. Sarebbe stato infatti proprio lui a fornire il dettaglio delle iniziali tatuate sulla spalla che avrebbe contribuito all'identificazione di Nacca. Da Dubai Carbone si teneva in contatto con i suoi sodali utilizzando i criptotelefonini EncroChat e il sistema Sky-Ecc. A vìolare la sicurezza di questi dispositivi (il cui uso è venuto alla luce nel corso di una maxi operazione coordinata da Europol e condotta dalle forze dell'ordine di Francia, Olanda e Gran Bretagna) sono state le polizie di Francia e Olanda. Ad utilizzare il sistema era il gruppo riconducibile ai fratelli Della Monica e a Nacca, come emerge da una intercettazione agli atti.
L'ambulanza veniva usata, sostengono gli inquirenti, per spostare hashish e cocaina nei depositi presenti sul territorio. Droga che finiva nelle piazze di Scampia, Parco Verde di Caivano, Marianella, Secondigliano, Giugliano, la Cisternina. Un sistema di trasporto già collaudato dai trafficanti, in particolare durante il periodo delle restrizioni per il Covid, per eludere i controlli.
A capo del secondo c'era invece il triumvirato composto da Simone Bartiromo (al quale sono stati sequestrati dei pizzini su cui era stata annotata la contabilità), Roberto Merolla e Giovanni Cortese, il quale teneva in piedi anche canali di approvvigionamento con la Calabria.
Organizzazioni che avevano a disposizione per i loro traffici armi da fuoco, esplosivi e veicoli dotati di un sofisticato sistema di occultamento. Nel corso delle indagini è stato sequestrato circa un quintale di droga di vario tipo.