In ricordo di Maria: per i suoi funerali un'intera comunità si è ritrovata
Villa Literno, in provincia di Caserta, si è riunita per dare l'ultimo saluto a una donna che, dalla Romania, è giunta in Italia per servire tante famiglie italiane come baby sitter e badante

Lasciò la sua terra in cerca di pane di fortuna. Approdò a Villa Literno, grosso centro agricolo del Casertano. Era gentile e rispettosa, tutte le famiglie che l’hanno avuto in casa come badante o babysitter ne parlano bene. Anche don Adriano, il parroco, conosceva quella straniera silenziosa, che come il pubblicano al tempio, non osava sedere nei primi banchi. La morte – improvvisa, inaspettata - la colse nel mese di gennaio. La macchina burocratica si mise in moto per rintracciare qualche parente. In nove mese nessuno si è fatto vivo. A Villa Literno, intanto, le persone che le vollero bene, con a capo il parroco, si davano da fare. Non avevano legami di sangue, è vero, ma erano disponibili per ogni evenienza. L’estate porta sempre distrazione, il sole che scotta spinge le donne e gli uomini verso il mare e la montagna. L’oblio, che sempre accompagna lo scorrere del tempo, avrebbe potuto cancellare, in paese, la memoria di quella straniera che, in una fredda giornata d’inverno, fu ritrovata morta in casa. Non fu così. Chi la conobbe continuò a chiedere notizie alle legittime autorità, una somma di denaro fu raccolta e tenuta in serbo per eventuali funerali. Il sindaco, il parroco, i carabinieri, il popolo, non si diedero per vinti.
Maria Cojocaru doveva avere una degna sepoltura. Martedì scorso, finalmente, la salma è stata rilasciata. Nota dolorosa: sul documento viene stampigliata la dicitura di prassi: sconosciuta. Così vuole la legge. Per tante persone, però, Maria non è affatto sconosciuta. Ha un nome, un cognome, una data di nascita. Ma, soprattutto, ha un volto. Loro lo sanno. Il parroco, allora, annuncia ai cittadini di Villa Literno che Maria, finalmente, fa ritorno al paese che l’ha accolta, adottata, amata. Fissa l’ora dei funerali, invita i credenti a prendere parte alla celebrazione della Messa, chiede all’organista di suonare. La gente risponde al suo appello. In prima fila le famiglie con le quali ha lavorato. Maria entra nella chiesetta dove tante altre volte si era soffermata a pregare. Don Adriano era un giovane del Parco Verde in Caivano, quando, per la prima volta, mise piede nella nostra parrocchia. Il desiderio di servire Cristo e i fratelli presto iniziò a fare capolino. Entrò in seminario in età adulta. Prete. Parroco in Villa Literno. Dedito al servizio del prossimo, in un paese dove la presenza degli immigrati di diverse etnie è alta. Un paese dove le persone sanno convivere nonostante la diversità di lingua, di cultura, di religione.
Gli chiedo di poter partecipare ai funerali di questa sorella che tanta tenerezza mi ha fatto dal giorno della sua morte. Sul feretro troneggiano due mazzi di fiori bellissimi. L’omelia mi commuove. Il pensiero, come sempre mi accade, vaga. Si porta in Romania, dove una bambina povera lotta per trovare il suo posto nella vita. La rivede signorina, bella ma povera e coraggiosa. Una donna che non si rassegna. Soffre ma lotta strenuamente perché la fiammella della speranza non si spenga. Arriva in Italia, impara non solo la nostra lingua ma finanche le parole con le quali si esprimono i nostri anziani. Come ogni essere umano, anche Maria avrà accarezzato i suoi progetti. Forse sognava di fare, un giorno, ritorno in Romania. Non è stato possibile. È rimasta con noi.
La terra che le ha dato da vivere, misericordiosa e triste, ha avvolto le sue spoglie. Sulla sua tomba, oltre ai fiori e alla lampada votiva, ci sarà la foto di una bella donna dell’Est con la scritta: Maria Cojocaru, nata in Romania il 4 ottobre 1959 morta in Villa Literno (Caserta) il 23 gennaio 2025. Quando gli uomini smettono di guardarsi in cagnesco e si fanno prossimo affettuoso e solidale, tonnellate di germi di pietà vengono spinti dal vento fino ai confini della terra. Nessuno saprà mai dire dove finiranno, in quale giardino attecchiranno, quali fiori da essi sbocceranno. Voglio ringraziare pubblicamente la comunità di Villa Literno con don Adriano. La vostra amorevole tenacia mi ha commosso. Continuate sempre per questa strada ricordando che quello che avete fatto a chi su questa terra, agli occhi degli uomini, vale poco o niente, lo avete fatto nientemeno che a Dio stesso. Maria, sorella, riposa in pace.
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