martedì 11 aprile 2023
Incidenti a ripetizione nel weekend di Pasqua: la vittima più giovane è un 15enne su un monopattino. Quattro ragazzi hanno perso la vita in uno scontro nel Monferrato
I vigili del fuoco al lavoro per rimuovere un'auto dopo un incidente mortale

I vigili del fuoco al lavoro per rimuovere un'auto dopo un incidente mortale - Foto di repertorio Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Vite spezzate lungo lo Stivale, da Asti a Reggio Calabria, da Verona a Foggia. Viaggiavano in auto, in sella a una moto o a una bicicletta, su un monopattino oppure a piedi: nel “ponte pasquale” sono state 34 le vittime sulle strade italiane. La strage continua, con dati impressionanti che dovrebbero far riflettere sui mancati controlli delle forze dell’ordine, sullo stato fatiscente della rete viaria, l’inadeguatezza della segnaletica e, non ultima, la responsabilità di chi si mette alla guida di un mezzo.

Quasi un morto ogni ora, stavolta. «E si tratta di numeri rilevati dal nostro osservatorio alle ore 18 di lunedì, quando non fa ancora buio e la maggior parte degli italiani devono rientrare dalla gita di Pasquetta» commenta Giordano Biserni, presidente di Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia stradale impegnata da oltre 30 anni per la sicurezza e la consapevolezza degli utenti della strada.

Cifre che non corrispondono a quelle ufficiali, perché nel 70% degli incidenti, afferma Biserni, «intervengono gli agenti della polizia locale e il computo dei decessi non viene segnalato con la stessa tempestività di polizia stradale e carabinieri».

Nell’ultimo week-end la vittima più giovane è un 15enne di Zevio, nel Veronese: la sera del Sabato Santo, Samuele, questo il nome del ragazzino, era alla guida di un monopattino quando è stato travolto da un’auto nei pressi di Oppeano. Entrambi procedevano nello stesso senso di marcia.

E nella tarda serata di Pasqua, in località Ponte Verde, a Nizza Monferrato, provincia di Asti, in un frontale tra due vetture perdevano la vita, sul colpo, quattro giovani: un 23enne di origni marocchine residente ad Asti e tre 30enni di origini macedoni che vivevano e lavoravano nelle zone limitrofe. Il violento schianto è avvenuto sulla provinciale del Turchino in un rettilineo dopo una curva, un punto pericoloso dove in passato ci sono stati altri morti.

Ad Aglié, nel Torinese, sempre a Pasqua, è morto un motociclista di 25 anni finito contro una Panda il cui guidatore è rimasto ferito in modo grave.

E, ancora, nella notte tra domenica e lunedì sull’A1 all’altezza di San Giuliano Milanese, una donna scesa dall’auto nella piazzuola di sosta è stata travolta da una macchina in arrivo: è deceduta poco dopo all’ospedale San Paolo di Milano per le gravi lesioni riportate.

L’altra notte, alle 4.40, a Monte Argentario, provincia di Grosseto, tra Torrerossa e Porto Ercole, un giovane che viaggiava su un motorino è morto e un 22enne è ricoverato in gravi condizioni a Orbetello.

L’elenco delle vittime non finisce qui. A Vitigliano, provincia di Lecce, un uomo di 49 anni è deceduto nell’impatto della sua auto contro un muretto: aveva perso il controllo del mezzo a causa della fitta pioggia che ha reso viscido l’asfalto.

Nell’Aretino, nello scontro tra un’utilitaria e una moto, è morto un 72enne. E all’alba di ieri un uomo di 39 anni ha perso la vita a Reggio Calabria perché la sua Mini Cooper si è ribaltata.

Infine, nelle campagne di Troia, nel Foggiano, un 65enne è rimasto ucciso all’interno dell’abitacolo dopo che la sua macchina è uscita di strada e si è schiantata con violenza contro un albero. Ma il sangue ha macchiato anche altre strade.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: