giovedì 6 aprile 2023
Sarà l’autopsia a stabilire la causa della morte del giovane trovato questa notte tra i boschi di Caldes, in Trentino. Sul corpo ferite compatibili con l’aggressione di un animale selvatico
Andrea Papi era uscito di casa per andare a correre. Sul corpo del runner ferite compatibili con l’aggressione di un animale selvatico

Andrea Papi era uscito di casa per andare a correre. Sul corpo del runner ferite compatibili con l’aggressione di un animale selvatico - ANSA

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“Per noi è una tragedia in parte annunciata”. Fra i mille abitanti di Caldes, comune solandro vicino a Malè, si vive un dolore incredulo ma anche una rabbia trattenuta fra le lacrime per la morte del giovane ventiseienne Andrea Papi, dovuta probabilmente all’aggressione di un orso. Per la conferma si dovrà aspettare l’esito dell’autopsia, fissata per le prossime ore, ma i soccorritori che lo hanno cercato nella notte e lo hanno ritrovato con i cani molecolari hanno riferito di ferite gravi riconducibili ad un grande carnivoro.

Dopo aver sentito i sindaci della zona, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha informato le autorità nazionali e in una riunione urgente del Comitato per l’ordine e la sicurezza ha annunciato provvedimenti duri “nel momento in cui tutti gli esami confermassero quanto si paventa”.

Sarebbe il primo morto a causa di un orso in Trentino dopo il processo di reinserimento avviato nel 1999 finanziato dall’Unione Europea (attualmente gli esemplari sono più in centinaio), ma si sono già verificati aggressioni violente, l’ultima dei quali un mese fa in val di Rabbi, vicino a Caldes, che aveva portato in ospedale Alessandro Ciccolini, escursionista in montagna col cane, e aveva spinto la Provincia ha deliberato un mandato di cattura per l’esemplare denominato MJ5, da tempo ritenuto “problematico e individuato dalle tracce lasciate sull’aggredito”.

“Si può morire per malattia o in un incidente, ma non in questo modo”, lo sfogo raccolto al bar di Caldes dove si sono ritrovati alcuni dei coetanei di Andrea e altri soccorritori che ieri sera lo avevano cercato nella zona vicina a Malga Grum.

Laureato in Scienze Motorie, Papi era un giovane sportivo appassionato di corsa in montagna e aveva raggiunto per una strada forestale Malga Grum, dove aveva registrato anche un filmato. È stato ritrovato nel bosco in un bosco a centinaio di metri dall’ottavo tornante: “Al contrario dei lupi, pure presenti ora nei nostri boschi, questo comportamento di portarsi il corpo in un luogo nascosto è proprio degli orsi”, dice un cacciatore del paese. Assieme ad altri riferisce anche della rabbia di allevatori che nei giorni scorsi si sono visti sbranare alcune pecore vicine al paese: “Dovevamo protestare prima. Prima o poi doveva accadere ma non possiamo accettarlo”.

"La vera vittima in questo momento è la famiglia. Capisco la risonanza mediatica, ci son aspetti legati all'ipotesi orso che scatenerebbero delle questioni importanti, ma dietro a tutto questo c'è la famiglia, è rimasta un po' sola. È una tragedia che colpisce loro ma anche la comunità. Siamo piccole comunità, paesini di montagna, con 400 abitanti, dove ci si conosce tutti. Lui era un ragazzo gioviale e sempre disponibile" ha commentato il sindaco di Caldes, Antonio Maini.

"In questo momento ci sono le verifiche e gli esami da parte delle autorità competenti e domani ci diranno cosa è successo. Siamo in attesa di avere delle risposte, prima di allora qualsiasi presa di posizione è inopportuna". Quanto alle polemiche "non le voglio proprio commentare. Sono persone lontane, non conoscono le nostre zone, le nostre modalità di vivere la montagna". Il sindaco ha raccontato di aver "seguito tutte le operazioni da ieri sera, minuto per minuto. Sono andato con i Carabinieri ad avvertire la famiglia, i genitori e la sorella. Ho cercato di stare loro vicino". Quanto alle operazioni "c'è stato un dispiegamento di forze efficientissimo, hanno fatto un ottimo lavoro che purtroppo non ha portato il risultato che ci aspettavamo".

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