venerdì 16 agosto 2019
In migliaia ai funerali in Cattedrale. Don Maurizio Patriciello: «Era dalla parte dei deboli. Una iena ma anche una colomba». Il vescovo Tremolada: «Onore alla sua passione per la vita, la vita vera»
Il funerale all'interno della Cattedrale di Brescia (Ansa)

Il funerale all'interno della Cattedrale di Brescia (Ansa)

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Sono in tanti, a Brescia, in Cattedrale, per dare l'ultimo saluto alla "iena" Nadia Toffa, scomparsa martedì mattina dopo aver lottato con tutte le forze contro il cancro.

A celebrare le esequie, il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta nella terra dei fuochi: "Nadia era dalla parte dei deboli - ha ricordato dal pulpito don Maurizio -. Come Gesù è stata amata e odiata. Pagheremo la voglia di giustizia e verità come ha fatto Nadia, amata per la sua sete di verità. Hai saputo fare del tuo lavoro una missione". Don Patriciello è poi tornato sul tema della malattia, della quale Nadia "non si è vergognata", anche se qualcuno non lo ha compreso : "Come si fa a comprendere una ragazza bella e sveglia che dice 'porto una parrucca'? Lei ha avuto il coraggio di dire questa è una parrucca. Nadia, hai raccontato la tua paura, le tue speranze, la tua è stata vita sino all'ultimo respiro. Hai capito che la vita è vita anche quando si fa pesante". Una popolarità in continua crescita, che ha delle motivazioni profonde: "Tu sei stata amata perché hai amato la verità. Sei entrata nel cuore di tutti - ha continuato - Nadia non è stata solo stimata e apprezzata ma anche amata. Perché Nadia i social in questi giorni hanno parlano solo di te? Perché? Perché sei stata autentica, cocciuta, tosta, coraggiosa, una 'Iena' ma anche una colomba. Sei stata forte ma a me non me la dai a bere... Sei stata anche fragile. Nadia è arrivata là dove la gente era più maltrattata, bistrattata, dimenticata, è arrivata nella mia terra, la terra dei fuochi".

Il vescovo Tremolada: "Onore al suo coraggio e alla sua passione per la vita"

Il vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, ha voluto ricordarela giornalista in una lettera che è stata letta al funerale da mons. Alfredo Scaratti, parroco della Cattedrale. Ecco il testo integrale:In punta di piedi ma con sincero affetto vorrei farmi vicino ai familiari di Nadia Toffa e condividere nella speranza, per quanto mi è possibile, il loro grande dolore. Lo faccio come vescovo di questa Cattedrale, nella quale si è voluto dare l'ultimo saluto ad una donna che si è sempre dichiarata fiera delle sue origini bresciane. Mi affianco ai suoi colleghi di lavoro e alle tante persone che l'hanno conosciuta, per rendere onore al suo indomito coraggio, al suo sorriso gentile, alla sua lotta contro la disonestà, ma soprattutto alla sua passione per la vita, la vita vera. La affido a Colui che la fede cristiana ci insegna a chiamare “Padre celeste” e ci esorta a invocare come “Dio della speranza e della Pace”.

La accolga Lui nella felicità di quel Regno, cui ogni essere umano è destinato. Possa lì continuare il suo inno alla vita.

Per i suoi cari invoco dal Signore forza e consolazione.

La commozione sul sagrato

In chiesa c'è chi è arrivato in autobus anche dalla Puglia, viaggiando per tutta la notte."Siamo qui - hanno detto in piazza - per rendere omaggio all'onestà di Nadia che ci ha insegnato a lottare a testa alta, senza paura". Un lungo applauso ha accompagnato l'arrivo del feretro sul sagrato, tra migliaia di persone comuni e i colleghi de Le Iene e dei programmi Mediaset. Prima dell'inizio dei funerali, l'ideatore delle Iene e autore tv Davide Parenti ha deposto sulla bara chiara la cravatta nera , simbolo della redazione del programma.

La delegazione di Taranto

Tra i presenti al funerale, anche una delegazione della città di Taranto. Nadia Toffa era infatti cittadina onoraria di Taranto, su delibera del Consiglio comunale, riconoscimento che le era stato dato per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini, e dei bambini in particolare modo, minacciata dall'inquinamento del polo siderurgico. La rappresentanza tarantina è a Brescia grazie alla messa a disposizione di mezzi di trasporto da parte del Comune di Taranto, col sindaco Rinaldo Melucci, e di un imprenditore privato, Massimo Giove, che è anche presidente del Taranto Calcio. In ricordo della Toffa la mattina del 14 è stata celebrata una messa nel rione Tamburi, nella chiesa Gesù Divin Lavoratore, in quel rione al centro di tanti suoi servizi televisivi proprio per la vicinanza all'acciaieria. Per il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, "ci sono uomini e donne che, pur non avendo avuto i natali nella nostra città, si legano fortemente alla nostra storia, attraverso le loro azioni ed il loro stesso attaccamento a Taranto ed alle sue complessità. Nadia Toffa - afferma Marinaro - era sicuramente una di queste eccezionali persone. A lei dobbiamo non solo la commemorazione del suo essere, della sua grande generosità e di una straordinaria sensibilità verso le problematiche del nostro territorio, ma anche l'impegno da assumere per un ricordo che non dovrà mai cancellarsi".

Anche ieri, nella giornata di Ferragosto, in moltissimi hanno reso omaggio alla giornalista nella camera ardente allestita al teatro Santa Chiara: erano bresciani, ma anche persone provenienti da fuori regione, che hanno lasciato centinaia di messaggi e ricordi. Tra le altre corone di fiori, c'era anche quella inviata dai detenuti del carcere cittadino, acquistata con una colletta: "A Nadia, che è sempre stata paladina della giustizia", hanno scritto in una lettera per ricordarla.

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