venerdì 22 aprile 2022
Colori sbiaditi, città massacrate dalle bombe, una tromba d'aria che porta via i colori della vita. Lo psichiatra Caroppo: «L'impatto emotivo del conflitto è evidente, la narrativa si è interrotta»
Ecco come i bambini italiani e ucraini disegnano la guerra

Ufficio stampa Sos Villaggio dei bambini

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La città prima perfettamente in ordine e, adesso, case e persone ferite dalla guerra. Oppure una tromba d’aria che porta via i colori della vita. O ancora la speranza di tornare alla normalità racchiusa in un arcobaleno.

Ufficio stampa Sos Villaggio dei bambini

Sono tanti i modi con cui i bambini ucraini e non solo rappresentano la guerra che dal 24 febbraio ha cambiato la vita di tutti. Tutto questo traspare dai disegni realizzati, in occasione della Giornata internazionale del disegno, dai bambini accolti da SOS Villaggi dei Bambini, che in questo periodo sta accogliendo nei Villaggi SOS in Europa le persone che scappano dalle zone di guerra.

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Ed è su queste bacheche che si appaiono colori sbiaditi, narrativa interrotta, confini che scompaiono e città immerse negli abissi: le bambine e i bambini italiani e ucraini ci parlano di come percepiscono la violenza del conflitto in atto.

Ufficio stampa Sos Villaggio dei bambini

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«Non conta la distanza per essere vittime di situazioni traumatiche. Questo lo mettono ben in evidenza i disegni dei bambini – spiega Emanuele Caroppo, coordinatore del Comitato scientifico di SOS Villaggi dei Bambini e psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana e internazionale - Confrontando i disegni fatti da bambine e bambini dell’Ucraina e quelli fatti dall’Italia, vediamo che in quelli italiani sicuramente l’impatto emotivo della guerra è più diluito, ma comunque lo si osserva. Vi è una difficoltà a trovare una trama narrativa nel disegno, qualche cosa si è interrotto. I colori sono presenti, ma non in una dimensione armonica: il foglio è come se fosse suddiviso in blocchi, uno contro l’altro».

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