martedì 17 gennaio 2023
L'arcivescovo Lorefice: c'era una dolcezza nel suo essere che veniva da un Altrove. Il messaggio della Cei: un'eredità da raccogliere non solo a Palermo ma in tutto il Paese
La bara di Fratel Biagio Conte nella Cattedrale di Palermo

La bara di Fratel Biagio Conte nella Cattedrale di Palermo - Fotogramma

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Con i funerali di Biagio Conte, stamattina, in Cattedrale, si è celebrata la speranza di Palermo. Tutto l’amore della città per quella figura con il saio e con i sandali, il missionario laico, amico degli ultimi, stroncato da un tumore, si è riversato tra le navate con le preghiere di una folla sterminata. Una speranza che nasce dai sentimenti forti che fratel Biagio suscita, con la sua esistenza votata al bene, e che si è incrociata con la notizia dell’arresto, sempre a Palermo, del boss Messina Denaro. Come se ci fosse un intreccio fra una storia criminale antica, di mafia e di sangue, che finisce e la favola di un uomo capace di donare se stesso che non finirà mai. Lo ha sottolineato l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, nel corso della sua commossa omelia: “Il nostro Fratel Biagio ha amato la sua Palermo, si è coinvolto nelle sue sofferenze e contraddizioni come il nostro don Pino Puglisi. Ha amato ogni città meta del suo lungo pellegrinaggio, ha amato ogni città del mondo”.

“Vedevamo in lui – ha detto ancora l’arcivescovo - una certezza che vorremmo diventasse sempre nostra, di ogni uomo e di ogni donna di buona volontà. C'era una dolcezza nel suo essere che veniva da un Altrove, una vitalità che trovava le sue sorgenti in uno spazio inedito. Per questo fratel Biagio era vivo. Pieno di vita anche alla fine, sul letto che era diventato la sua croce”.

“A nome della Chiesa in Italia, esprimo profondo cordoglio a Lei, alla grande famiglia della 'Missione di Speranza e Carità', alla comunità ecclesiale e alla città di Palermo per la morte del nostro fratello Biagio Conte, uomo appassionato di Cristo il cui messaggio resta una profezia per il mondo di oggi". Queste le parole affettuose del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, nel messaggio inviato all'arcivescovo Lorefice in occasione delle esequie.

“In una società in cui si cerca una felicità individuale – continua il messaggio -, fratel Biagio ci ricorda che la vera felicità ce la dona il tempo speso per il prossimo, specialmente per chi è povero, scartato. Il suo amore per gli ultimi, la scelta di cercare delle risposte per non abituarsi mai allo scandalo della povertà e alla sofferenza dei poveri, l’accoglienza intelligente e generosa sono un’eredità preziosa, da raccogliere e continuare, non solo a Palermo ma in tutto il Paese. Fratelli tutti!”.

I genitori in chiesa

I genitori in chiesa - Fotogramma

E’ stato don Pino Vitrano, il sacerdote compagno di viaggio del missionario laico, a ricordare un cammino intessuto di fatica e di sacrificio, con la narrazione delle opere dei primi anni, dopo il pellegrinaggio ad Assisi e il ritorno. In Cattedrale erano presenti i genitori che si sono chinati a baciare la bara, in segno di saluto.

Così è stato consumato, nella speranza, l’addio terreno di Biagio Conte che resterà per sempre nel cuore di Palermo e di tutti. Le sue spoglie riposeranno nella chiesa della Missione di via Decollati. Accanto agli ultimi a cui l’uomo con il saio e con i sandali ha dedicato la sua vita.

L'arcivescovo Lorefice ha celebrato le esequie

L'arcivescovo Lorefice ha celebrato le esequie - Fotogramma

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