mercoledì 25 giugno 2025
La Relazione annuale al Parlamento: consumi in generale discesa. Mantovano:«Passo piccolo, ma significativo». Tra i ragazzi la cannabis rimane la droga più diffusa. Dati in salita per l’azzardo
Un sequestro di cocaina

Un sequestro di cocaina - .

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Se a partire dagli anni Settanta è stata l’eroina ad ammazzare i giovani, oggi è la cocaina la droga che fa i record delle morti: lo scorso anno un decesso su tre si è avuto per colpa della “dama bianca”. Così per la prima volta, il numero delle morti per cocaina e crack accertati dalle forze dell'ordine (80 casi, pari al 35% di quelli per intossicazione letale) è risultato equivalente a quello legato all’assunzione di eroina e oppiacei (81 casi). È uno dei numerosi dati che emergono dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia.

I dati del 2024 mostrano però «come il consumo di cannabinoidi, stimolanti e cocaina tra gli studenti – spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano - sia diminuito rispetto all'anno precedente: è un piccolo passo, ma significativo, in controtendenza, che testimonia l'efficacia dei percorsi di prevenzione avviati sui territori e nelle scuole». I numeri a cui si riferisce Mantovano riguardano il consumo di cannabinoidi che è sceso dal 22% al 21%, le nuove sostanze psicoattive (Nps), dal 6,4% al 5,8%, i cannabinoidi sintetici, dal 4,6% al 3,5%, gli stimolanti, dal 2,9% al 2,4%, la cocaina, dal 2,2% all’1,8%, e gli allucinogeni, dal 2% all’1,2%. Una tendenza che denota un calo del consumo delle sostanze più pericolose a fronte di un uso significativo della cannabis, che rimane la droga più diffusa tra i ragazzi con il 77% delle segnalazioni da parte delle forze di polizia per uso personale (il 37% delle denunce ha riguardato lo spaccio).

A fotografare le tendenze nel nostro Paese è lo studio Espad Italia, che ha coinvolto 20.201 studenti tra i 15 e i 19 anni. Ebbene, nel 2024 quasi 910mila giovani (37% della popolazione studentesca) ha consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita. Così come è significativo l’aumento della concentrazione di Thc (tetraidrocannabinolo) nei prodotti a base di hashish, la cui potenza è quadruplicata dal 2016 (dal 7% del 2016 al 29% del 2024), soprattutto nelle formulazioni di nuova generazione e nei liquidi utilizzati per le sigarette elettroniche. A questo bisogna aggiungere che il Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe ha identificato 79 nuove sostanze psicoattive, le cosiddette droghe sintetiche, circolanti sul territorio nazionale.

Esistono poi le “dipendenze”, come dal tabacco che è stato consumato da oltre 500mila studenti tra i 15 e i 18 anni non ancora compiuti, mentre quasi 360mila hanno riportato almeno un episodio di “intossicazione alcoolica” durante l’anno. Entrambi questi fenomeni mostrano una maggior prevalenza tra le ragazze. Altro capitolo è il consumo di psicofarmaci e antidepressivi senza prescrizione: 510mila studenti ne hanno fatto uso, il dato più alto di sempre. Tra i giovanissimi, nella fascia 15-17 anni, sarebbero addirittura 180mila (il 12% del totale di quella fascia di età), con una prevalenza più che doppia tra le ragazze.
Ma è cresciuta anche la dipendenza al gioco d’azzardo tra i giovani. Circa un milione e 530mila ragazzi (il 62% degli studenti) riferisce di aver giocato d’azzardo almeno una volta nella vita, mentre oltre un milione e 420mila ragazzi lo hanno fatto nell’ultimo anno, facendo registrare nel 2024 il dato più alto di sempre. Creano dipendenza anche i videogiochi: più di 290mila studenti minorenni hanno mostrato reazioni emotive destabilizzanti quando hanno smesso di giocare.

Questi fenomeni saranno discussi nella VII Conferenza nazionale sulle dipendenze che si svolgerà a Roma a novembre. Il governo ci arriva con un pacchetto di misure previste dalla legge di Bilancio che vanno da un nuovo fondo per la prevenzione a quello per le dipendenze patologiche, fino al rafforzamento delle prestazioni sanitarie offerte dai servizi residenziali specialistici. Tutto questo però con un dato che pesa sulle spalle di tutti: nel 2024 sono 16.890 le persone tossicodipendenti entrate in carcere (39% degli ingressi totali), un segnale evidente che c’è molto da fare sulla strada della prevenzione.

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