lunedì 29 maggio 2023
Il progetto, studiato da Eucentre, prevede due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti per rinforzare sismicamente la collina marchigiana. Castelli: soluzione all'avanguardia
I due pozzi in cemento da cui partiranno più di 300 tiranti per mettere in sicurezza la collina di Arquata del Tronto

I due pozzi in cemento da cui partiranno più di 300 tiranti per mettere in sicurezza la collina di Arquata del Tronto - Ufficio Ricostruzione Sisma Centro Italia

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Faceva impressione, a guardarla dalla sottostante statale Salaria, vedere come il sisma del 2016 avesse fatto scivolare a valle parte della montagna. E con essa la piccola frazione di Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, che ha subìto più di 40 vittime. Adesso per far rinascere quella montagna, forse è arrivata una svolta. Due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata del Tronto. Questa la soluzione innovativa per il centro storico di uno dei comuni più colpiti dal terremoto di sette anni fa, pensata grazie allo studio condotto dalla Fondazione Eucentre per l'Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche. Gli esiti dello studio sono stati illustrati stamane nell'area sociale della frazione di Pretare insieme al commissario straordinario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, al sindaco Michele Franchi. Ora si procederà con il bando di gara, poi si procederà con i lavori veri e propri, visto il completamento della rimozione delle macerie dal borgo di Arquata del Tronto.

«Per restituire serenità e prospettiva a questa comunità così drammaticamente messa alla prova - ha dichiarato il commissario per la ricostruzione sisma Centro Italia Guido Castelli - dobbiamo garantire loro il massimo livello di sicurezza immaginabile. Siamo di fronte a un progetto all'avanguardia, un'innovazione radicale nella sostanza, che preserverà però la forma storica del paese. La ricostruzione del centro Italia deve migliorare le condizioni preesistenti, per far sì che sia possibile vivere e investire in questi luoghi splendidi, in piena sicurezza. Solo cosi' potremo immaginare un futuro capace di invertire la tendenza allo spopolamento e all'impoverimento che fino a oggi ha caratterizzato l'Appennino centrale».

Come funzionerà il sistema dei tiranti

Come funzionerà il sistema dei tiranti - Ufficio Ricostruzione Sisma Centro Italia

Il progetto

Sulla base della ricerca di Eucentre e degli studi di approfondimento dell'universita' di Pavia e di Chieti-Pescara, l'Usr ha realizzato il progetto di fattibilita' tecnica ed economica, che indica tutte le azioni necessarie per la realizzazione delle opere a sostegno della nuova Arquata del Tronto. Il primo passaggio sara' la messa in sicurezza della strada provinciale e della strada di accesso al paese, consolidandone le strutture anche attraverso micropali verticali e inclinati. Saranno poi realizzati terrazzamenti, con muri a sostegno di ampie platee orizzontali. Su questo complesso sistema saranno ricostruite in sicurezza le case. Per renderlo efficace e duraturo, il sistema dei tiranti, che attraverseranno da un lato all'altro la collina a quote diverse, si articolera' attorno a due pozzi in cemento armato di otto metri di diametro, ai due lati opposti del colle su cui sorge Arquata capoluogo. La vita utile dei tiranti, gia' calcolata in oltre 100 anni in base alla qualita' elevata dei materiali e delle protezioni, potra' essere ulteriormente allungata grazie alla previsione di solai interpiano che permetteranno, all'occorrenza, di sostituirli. Le infrastrutture sotterranee, comprese le reti idriche ed elettriche, saranno anche visitabili nella parte centrale del paese, mentre potranno essere ispezionate a vista nel resto del borgo.

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