giovedì 12 ottobre 2023
Il rapporto dell’associazione Antigone che è entrata nell'istituto di Torre del Gallo. La disinfestazione disposta dalla direzione ha interessato solo una parte della struttura
Il carcere di Pavia

Il carcere di Pavia - Ansa

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Il carcere di Pavia è l’ultimo in cui è entrata Antigone. L’associazione che si occupa dei diritti dei carcerati ha trovato una «situazione igienico sanitaria disastrosa con le cimici nei letti dei detenuti». Di fronte alla richiesta di un intervento d’igienizzazione immediato la direzione dell’istituto penitenziario ha mostrato che tale intervento è effettivamente in corso, relativamente però a uno solo dei due edifici di cui si compone il carcere di Torre del Gallo. Per motivi di costi e copertura economica. «Nel corso della visita abbiamo verificato che nuovo padiglione C (adibito ai protetti) era interessato da una disinfestazione per la presenza massiva di cimici del letto: dove non ancora svolta, la situazione riscontrata era oltre ogni limite. Solo a titolo di esempio, - prosegue la relazione di Antigone - abbiamo incontrato un detenuto che mostrava un nido di cimici tra i capelli, e molti altri hanno sul corpo i segni delle punture».

«Parliamo in particolare di una persona che ha una situazione di fragilità psichiatrica tale che non è in grado di badare autonomamente alla propria igiene personale - spiega Valeria Verdolini, responsabile di Antigone Lombardia -. A maggior ragione la presenza di detenuti psichiatrici richiede un’ulteriore attenzione nella gestione degli aspetti igienico sanitaria. Una delle difficoltà di gestione è connessa infatti proprio alla fragilità psichica di molti dei ristretti; nel carcere è presente un’articolazione di salute mentale; non sempre in grado di provvedere alla propria cura e igiene personale in autonomia, e non aiutati da operatori o piantoni», ha aggiunto Verdolini. Il reparto di salute mentale inaugurato nel 2013 i conta 11 posti. L’intera struttura ospita invece 658 persone e ha un tasso di sovraffollamento del 131%, più o meno in linea con quello delle altre carceri lombarde. 479 sono definitivi; 370 stranieri e 234 sono tossicodipendenti in carico al Serd (la percentuale effettiva di tossicodipendenti nelle carceri supera spesso il 50%).

A finire sotto esame è in particolare il padiglione dei detenuti comuni. Qui, nonostante i recenti interventi di ristrutturazione delle aree comuni (teatro, cappella e area verde), «ci sono forti criticità», segnala Antigone, che ha effettuato il sopralluogo in carcere la scorsa settimana: «Manca in molte celle l’acqua calda e in generale le condizioni dei bagni delle celle vengono definite «inaccettabili». Lavandini senza rubinetti, docce non funzionanti, pareti macchiate di fuliggine, stanze con poca luce e scarsa areazione; l’elenco delle cose che non funzionano fornito dall’associazione è lungo. «Anche riguardo a ciò il fatto di avere una popolazione problematica incide sui danneggiamenti» spiega ancora Verdolini. «D’altro canto – aggiunge –  un ambiente di questo tipo non migliora certo la vivibilità per le persone detenute e può influire sulla conflittualità all’interno del carcere». Gli ultimi episodi di grande tensione a Pavia non sono recenti, risalgono al marzo 2020, quando ci fu la rivolta dei detenuti per il Covid. Mentre gli ultimi suicidi (tre in poche settimane) sono di fine 2021, quando ci fu la seconda ondata di chiusure. «Nonostante gli sforzi della direzione e del comando quasi la metà delle celle (reparti 5, 6, 7, 8, 11) sono in condizioni igieniche intollerabili per un carcere democratico», conclude il rapporto.

Poi ci sono i problemi comuni a tutti gli istituti: carenza di personale - cronica - e, soprattutto negli ultimi anni, un aumento dei trasferimenti dei detenuti da Milano San Vittore, a sua volta sovraffollato, alle carceri di altre province lombarde. Sono aumentati in particolare i giudizi in direttissima. «Così assistiamo ad un affaticamento costante delle direzioni delle carceri e dei comandi di polizia penitenziaria, nonché di sofferenza dei detenuti. Si demanda al carcere una gestione di problemi psichiatrici e sanitari che dovrebbero essere presi in carico da altri enti», conclude Verdolini. Prima di Pavia Antigone ha visitato il carcere di Monza, anch’esso con un’articolazione di salute mentale al suo interno (sovraffollato). Poi entrerà nel carcere dei Miogni, a Varese, e nei due istituti bresciani (Verziano e Canton Mombello)

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