giovedì 29 settembre 2022
Il sindaco del borgo toscano: «Il Pd ha sbagliato troppo»
Capalbio vota a destra ma non è una sorpresa

Ansa

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Nel comizio di piazza del Popolo, il 22 settembre, Giorgia Meloni ha detto che «il circolo del golf di Capalbio è preoccupato» da una sua, allora probabile e adesso certa, vittoria alle elezioni. Dopo la doverosa premessa che a Capalbio non c’è il circolo del golf (per gli appassionati: in zona ci sono 18 buche all’Argentario e alle Terme di Saturnia), c’è da dire che domenica scorsa, nel medievale borgo maremmano, il centrodestra ha stravinto con quasi il 53% dei voti e Fratelli d’Italia ha preso il 38%.

Una sorpresa? Non certo per chi conosce il territorio, dove da tempo la narrazione della «piccola Atene» resa famosa da un gruppo di intellettuali di sinistra nei primi anni 80 marcia, un po’ stanca e sempre meno attuale, su una corsia distinta dalla vita di ogni giorno. Del resto, Capalbio è in provincia di Grosseto, dalla quale dista circa 60 chilometri, e da quelle parti il consenso alla destra non è certo una novità. Alle ultime elezioni comunali, esattamente un anno fa, è stato eletto sindaco Gianfranco Chelini, che con la sua lista civica 'Adesso per Capalbio' ha raccolto quasi il 55% dei consensi, sconfiggendo nettamente i concorrenti del centrosinistra e del centrodestra. «I capalbiesi non sono diversi dal resto del Paese – spiega Chelini all’agenzia AdnKronos – questa è una tendenza nazionale.

Anche una parte di chi ha la seconda casa a Capalbio, quelli che molti chiamano 'radical chic', immagino avrà votato per Giorgia Meloni. Credo che la gente sia stanca. Il Pd ha fatto una serie di errori talmente grandi che non ha consentito anche a chi aveva sensibilità simili di votarlo». L’attuale sindaco era assessore nella giunta di Settimo Bianciardi, morto lo scorso anno, che aveva un passato nel Pd. Chelini considera «lunare» la polemica sul fascismo che c’è stata in campagna elettorale. Di un governo di destra teme piuttosto le possibili istanze anti-Unione Europea: «Noi sindaci abbiamo visto nel Pnrr un momento importante per finanziare opere pubbliche decisive nelle nostre comunità».

Ma di una cosa si dice certo: «La sinistra deve radicalmente cambiare» e «fare meno poesia e più prosa». Nel frattempo, per rimanere in tema, la «Capalbio felice» per la quale Gabriele D’Annunzio tradusse l’antica lapide della Porta Senese continuerà comunque a deliziare i suoi frequentatori con il suo borgo, il mare e la campagna, i tramonti rosa, la sagra del cinghiale e le evoluzioni a cavallo dei butteri. Senza circolo del golf, almeno per ora.

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