venerdì 8 giugno 2018
Italia terza per consumo di marijuana e quarta per cocaina Osservatorio europeo: maggiore produzione e disponibilità
In Europa torna l’allarme stupefacenti
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Aumenta la diffusione di cannabis e di cocaina in Europa. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio europeo delle droghe e delle dipendenze. In particolare, l’Italia risulta terza in Europa per consumo di cannabis - perdendo una posizione rispetto all’anno scorso - e quarta per cocaina, risalendo invece la classifica di quattro posizioni. Ma a preoccupare l’Osservatorio non è soltanto il leggero aumento di consumo di stupefacenti fra la popolazione europea quanto la maggiore produzione e quindi disponibilità in tutto il territorio, accompagnato anche da un numero più alto di decessi, soprattutto nel Regno Unito. La cannabis resta la sostanza illecita più diffusamente consumata in Europa, e quella più sequestrata.

Nell’ultimo anno ne hanno fatto uso 24 milioni di adulti, e il 20,7% di giovani (15-34 anni) in Italia, percentuale superata solo da quella della Francia (21,5%). Se si considera il tasso di consumo nell’arco della vita, l’Italia è terza con il 33,1%, dopo Francia (41,4%) e Danimarca (38,4%).

La cocaina è invece stata consumata da 3,5 milioni di europei nel 2017. L’uso è molto alto nei giovani britannici (4%), danesi (3,9%) e olandesi (3,7%). In Italia solo l’1,9% dei giovani ne ha fatto uso nell’ultimo anno, ma se si guarda al tasso nell’arco della vita si sale al 6,8%, il quarto dato più elevato dopo Regno Unito (9,7%), Spagna (9,1%) e Irlanda (7,1%). Secondo il rapporto dell’agenzia Ue, «il mercato europeo della cocaina prospera », e c’è «una maggiore disponibilità in diversi Paesi», anche grazie all’aumento di produzione in America Latina. Studiando le acque reflue urbane, infatti, le tracce più elevate di cocaina sono state trovate in Belgio, Olanda, Spagna e Regno Unito.

Ma ad aumentare in Europa sono anche i laboratori illeciti che producono ecstasy, assunta nel 2016 da 2,6 milioni di persone. In Italia il fenomeno riguarda il 2,8% della popolazione, tasso molto basso se si considerano il 9,2% di Irlanda e Olanda, il 9% del Regno Unito, il 7,1% della Repubblica Ceca, il 4,2% della Francia. La produzione di ecstasy in Europa è concentrata principalmente in Olanda e Belgio: nel 2016 sono stati smantellati 11 laboratori nell’Ue, di cui 10 in Olanda e uno in Belgio, più del doppio del 2015.

La sostanza prodotta in Europa viene anche esportata in altre parti del mondo: in Australia il sequestro più ampio mai effettuato (1,2 tonnellate) era di ecstasy dall’Europa. L’agenzia Ue segnala inoltre un aumento del numero di decessi correlati all’eroina, in particolare nel Regno Unito dove sono aumentati del 18% rispetto all’anno precedente. Raddoppiati anche in Francia: l’eroina è stata coinvolta nel 30% dei decessi per overdose nel 2015, rispetto al 15% nel 2012. Lo studio dell’Osservatorio, che si riferisce al 2016, conferma anche che in quell’anno, l’Europa «è stata inondata di cocaina».

Non è solo aumentata la quantità, come già evidenziato, con un incremento della produzione, ma ha anche «raggiunto il suo livello di purezza più alto del decennio», mantenendo i prezzi stabili. In generale, quindi, «in Europa è aumentata la produzione e la disponibilità di droghe – sottolinea Dimitris Avramopoulos, il commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, nella prefazione al rapporto – il mercato illegale di stupefacenti è molto dinamico e flessibile, e quindi più pericoloso». Secondo lo studio, il fenomeno è dovuto alla riduzione dei rischi di intercettazione alle frontiera, alla disponibilità e al costo inferiore degli ingredienti chimici necessari per la produzione. Tra l’altro i trafficanti europei innovano costantemente i loro metodi di produzione, anche aumentando i laboratori di produzione di cocaina, MDMA (il principio attivo dell’ Ecstasy), la metamfetamina e eroina.

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