giovedì 12 marzo 2020
Sul confine tra Grecia e Turchia la tensione resta alta. Nuovi scontri e scambi di accuse
I gruppi di identitari tedeschi arrivati per sostenere i respingimenti (sono riconoscibili dagli striscioni "No Way"

I gruppi di identitari tedeschi arrivati per sostenere i respingimenti (sono riconoscibili dagli striscioni "No Way" - Dai social

COMMENTA E CONDIVIDI

L’indicibile saldatura è avvenuta sul terreno. “Nacht und nebel”, proprio come nel vecchio slogan nazista, “di notte e nella nebbia” un primo gruppo di estremisti tedeschi ha cominciato a percorrere i campi dove si da la caccia ai migranti. Un richiamo per gli altri che da Austria, Italia, Ungheria si sono messi in macchina per “soccorrere - scrivono nelle loro chat - il popolo greco”. Tra loro Marin Sellner, beneficiario di 1.500 euro donati al suo movimento dallo stragista di Christchurch, in Nuova Zelanda (50 morti a giugno 2019).

Anche nelle ultime ventiquattr’ore non sono mancati gli scontri lungo la barriera metallica che si è rivelata un muro invalicabile. Dal confine turco, però, i profughi che da giorni danno l’assalto alla frontiera stanno cambiando strategia. Gli attacchi avvengono specialmente di notte, con il fuoco di copertura (fumogeni, lacrimogeni e bombe stordenti) lanciati dalle forze speciali di Ankara. L’opposta propaganda si rinfaccia una serie di colpi, questa volta di piombo vero, esplosi contro un blindato greco. Attacco a sua volta lamentato anche dall’esercito di Ankara.

Non si sa dove può portare una crisi nella quale due alleati della Nato, per di più confinanti, si sparano addosso. Di certo Erdogan non ha permesso ai profughi di abbandonare la presa, aspettando probabilmente un nuovo incontro con Angela Merkel.

Un gruppo di profughi bloccato sul fiume Evros dai 'cacciatori' che hanno tolto loro le scarpe, ammassate tutto su un lato, in attesa che arrivi la polizia a portarli nei centri di detenzione

Un gruppo di profughi bloccato sul fiume Evros dai "cacciatori" che hanno tolto loro le scarpe, ammassate tutto su un lato, in attesa che arrivi la polizia a portarli nei centri di detenzione - Dai social

La contabilità della guerriglia di confine non tiene conto dei feriti. Solo degli arrestati e dei respinti prima che riuscissero a mettere piede su una zolla di Ue. Oggi 3 arresti (2 togolesi e un pachistano) e 741 tentativi d’ingresso bloccati.

I pochi profughi che riescono a guadagnare un varco devono vedersela con un’armata brancaleone male equipaggiata ma molto determinata. C’è il vecchio Theodoros che non ha avuto il tempo neanche di staccare l’aratro dal trattore con cui si inoltra nella boscaglia. Mentre avanza fa tanto di quel chiasso da mettere in guardia chiunque stia nel raggio di mezzo chilometro. Nei villaggi vicini hanno perfino organizzato una sfilata notturna con le macchine agricole attrezzate con potenti fari alla ricerca dei disgraziati. A sud di Kastanies, dove il fiume già presagisce l’accesso al mare, i paramilitari tollerati da Atene hanno catturato nei giorni scorsi una trentina di profughi, tra cui donne e bambini. Nelle foto che i “cacciatori” si passano di telefono in telefono, si vedono i “prigionieri” a cui sono state tolte le scarpe, ammassate ad alcuni metri da loro, seduti in terra e guardati a vista da uomini armati in attesa che arrivi la polizia. Le donne e i bambini indossano in maggioranza un cappellino rosso. Un accorgimento per renderli ben visibili casomai la corrente dell’Evros li avesse trascinati.

Dinos Theoharidis, il “colonnello” di Alba Dorata, esprime il suo disappunto con i giornalisti italiani che hanno scoperto e raccontato il suo ruolo da ex membro dei corpi speciali. Adesso fa da ufficiale di collegamento tra i civili in armi e gli ufficiali dell’esercito, mentre le forze armate continuano a riversare uomini sul confine per dare il cambio ai militari che devono vedersela con il gas urticante lanciato dalle forze speciali di Ankara. “A causa vostra ora tutti sanno quello che faccio qui - ci rimprovera Dinos - che bisogna c’era di scriverlo? Non siete dei patrioti come noi?”.

A dargli manforte sono piombati i tedeschi del Movimento identitario. A Berlino nei mesi scorsi l’Ufficio federale per la Protezione della Costituzione, ha dichiarato che il gruppo è passato da “sospettato di estremismo” a “movimento estremista di destra”. Parte integrante del movimento nazionalista paneruopeo. Una decina di giovani sono arrivati attraverso la frontiera bulgara. Da subito si sono messi a disposizione delle ronde.

L’internazionale xenofoba è stata accolta con l’applauso di alcuni militari. Soldati che non hanno impedito agli estremisti berlinesi di srotolare uno striscione proprio contro la frontiera turca: “No way”, non si passa. Il governo di Atene sta valutando la loro espulsione. Chiunque voglia perlustrare il confine e dare la caccia ai migranti, qui è il benvenuto. Meglio se con un fucile da caccia in spalla, ma senza farne una bandiera per ottenere visibilità politica a danno di una Grecia Che negli ultimi giorni ha perso molte simpatie.

Le ronde notturne

Le ronde notturne - Dai social

Accade in piena Unione Europea. C’è chi mette a disposizione i trattori per superare i muri di fango intorno agli argini. Chi guida mute di cani e, con la doppietta già caricata a pallettoni, batte zolla a zolla i campi di cotone e irrompe nei casali abbandonati. Ogni volta che incrociano un’edicola votiva, si fermano per un triplice segno di croce. Poi procedono lasciandosi strattonare dai segugi, affondando gli scarponi nella direzione decisa dai cani.Sono attesi gruppi neonazisti da ogni dove. Troppo anche per il governo di Atene. “Trovateli a mandateli via”, l’ordine giunto ai commissariati. Alcuni sono però rimasti in zona. Basta che diano una mano ad Alba Dorata e non facciano troppo baccano sui social network.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI