venerdì 2 marzo 2018
Con lui anche l'avvocato Gabriele Liuzzo per i reati di peculato ed autoriciclaggio. Indagini avviate del 2014
La sede dello Ior (Ansa)

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Il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha rinviato a giudizio l’ex presidente dello Ior Angelo Caloia, 78 anni, e il legale di sua fiducia Gabriele Liuzzo, 94 anni, per i reati di peculato ed autoriciclaggio.

La notizia è apparsa, senza esplicitare i nomi, sul sito dello Ior. Secondo l’accusa, tali reati – contestati anche al direttore generale dell’epoca, Lelio Scaletti, deceduto nel 2015 – sarebbero stati posti in essere "tra il 2001 ed il 2008 nell’ambito della dismissione di una parte considerevole del patrimonio immobiliare dello Ior con un danno patrimoniale superiore ai 50 milioni di euro».

Le indagini erano state «avviate nel 2014" su "denuncia presentata dallo stesso Ior". Nella nota si sottolinea come questo sia "un importante passo" che conferma, "ancora una volta, l’impegno profuso negli ultimi quattro anni dal management dello IOR, per attuare una governance forte e trasparente nel rispetto dei più rigorosi standard internazionali e la volontà dell’Istituto di continuare a perseguire, attraverso il ricorso alla giurisdizione civile e penale, qualunque illecito ovunque e da chiunque commesso ai suoi danni". Per questo lo Ior "ha deciso di costituirsi parte civile" nel processo che inizierà il prossimo 15 marzo.

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